In questi giorni i profili social di vari personaggi della Politica si stanno riempiendo di foto e video di comizi. Fino a qui tutto bene: siamo in piena campagna elettorale. Un po’ meno bene se pensiamo che in quelle immagini non si rispettano le regole del distanziamento, non ci sono posti a sedere fissi per gli astanti né tantomeno la capienza è ridotta. Tutte norme che il Governo impone invece di seguire quando si organizza un concerto.
Già così sembra un’assurdità, ma fa ancora più specie pensare che a rincarare la dose di questo nonsenso intervengono anche le didascalie sotto ai post, brulicanti di frasi quali “Grazie per la calorosissima accoglienza” o “Quanto affetto, quanta gente, quanta speranza e fiducia”. Sembra assurdo pensare che a nessuno di questi Politici possa venire in mente quanto offensive siano queste frasi per il mondo della musica live e dello spettacolo, ancora relegato in un angolo. Non si tratta certo di prendere una posizione politica e puntare il dito contro questo o quel Partito: si tratta di agire con buon senso.
Se il 13 agosto tutta (o quasi) la comunità dei musicisti si era schierata contro l’improvvisato concerto di Salmo, ritenendo il suo gesto irriverente nei confronti di coloro che rispettano le regole, ora la situazione è un po’ cambiata. Non è giusto giustificare la mancanza di rispetto Salmo né condannare in toto questi incontri in piazza. Il vero problema è però ancora una volta il diverso modo di gestire il mondo dello spettacolo e tutto il resto, politica compresa.
È per questo che sotto a un post dell’ex premier Giuseppe Conte, in moltissimi tra artisti e utenti social hanno reagito facendo sentire la loro voce. Alcuni, come il rapper e produttore Inoki, hanno preso la cosa con sarcasmo scrivendo frasi come “Bel concerto! Quando arriva il tour a Milano?”. Molti altri hanno definito queste immagini come “uno sputo in faccia”, “una presa in giro” nei confronti di tutto il mondo della musica. Perché di questo si tratta: di una presa in giro. Non è possibile continuare a trattare il settore della musica come l’ultima ruota del carro.
Conte ha risposto a questi messaggi con un video in cui si dice d’accordo con le accuse, sostenendo che bisogna riportare la capienza dei concerti al 100%. Ma fino a quando qualcosa non cambierà davvero, anche le parole di Conte “dobbiamo ripartire forti, dobbiamo ripartire tutti insieme” sembrano solo l’ennesimo palliativo.