Federico Tarantino, in arte Dellamore, è nato a Palermo nel 1990. Inizialmente conosciuto con il nome Fre, ha collaborato con artisti del calibro di Emis Killa, Jesto, Hyst, MadBuddy, Johnny Marsiglia, Davide Shorty. In un periodo di pausa, i gusti e gli stili della cultura musicale cambiano radicalmente. Nel 2019 vede la luce una nuova figura artistica sotto il nome di Dellamore. “Daiquiri” è la sua ultima nuova fatica.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Offri sempre una visione dell’amore piuttosto atipica. Che storia racconti questa volta?
È vero, mea culpa! Questa volta racconto una sensazione di dipendenza da qualcosa, o meglio, da qualcuno, al quale è difficile dir di no. Come quando ti offrono da bere. Un Daiquiri magari.
Che cosa significa fare musica in italiano mentre si è in Spagna? C’è qualcuno della tua vita quotidiana che non ha idea che tu sia anche un cantautore?
È un po’ una sfida con me stesso. Ho abbandonato l’Italia e a volte mi sento come se avessi fatto un torto alla mia figura artistica che comunque godeva di una discreta conoscenza nel territorio siciliano e non solo. Sicuramente non è facile fare musica in italiano in un contesto straniero, però non voglio neanche usare questo fatto come una scusa. Se il prodotto è buono, chi se ne frega dove vivo, no? Poi magari un domani mi sentirete cantare in spagnolo!
Segui anche la scena musicale spagnola?
Ti dirò, il rap in Spagna è molto old school e non ne sono un grandissimo fautore. Seguo molto di più artisti internazionali come BadBunny, i quali sono pane quotidiano nella realtà della musica qui in Spagna.
Come te la sei passata in Spagna col Covid?
Per quanto riguarda il lockdown, stranamente bene: avevo riscoperto il bello di viversi la giornata (anche se chiusi in casa) ed improvvisare. Avere più tempo da dedicare a ciò che più mi piaceva era una sensazione dimenticata da tempo. Per il resto, in Spagna comunque si è sempre vissuta bene la situazione Covid, grazie probabilmente alla spiaggia a due passi dal centro. Si capisce che sono del sud.
Che poi, ti ritrovi nella definizione di cantautore?
Se per cantautore intendiamo la definizione propria di colui che scrive il proprio testo e compone la propria musica, allora no. Mi definirei più un cantante allora. Ma perché no, anche un poeta maledetto. O anche un bohémien. Mi fermo altrimenti potrei continuare per molto.
Come nasce un brano di Dellamore?
Di norma dalla base musicale. Mi deve ispirare qualcosa. Prendi la base di “Daiquiri”: ascoltandola, il testo e le parole uscivano quasi automaticamente dalla mia testa e dalla mia bocca, senza pensarci troppo. Altre volte, parto da un concetto o un tema e ci faccio costruire la base ad hoc.