Un concerto dei Fine Before You Came è musica allo stato puro. Di quei concerti in cui ad un certo punto ti ritrovi immerso in un oceano di note e dove la musica prende quasi forma, diventa concreta e puoi percepirla sulla pelle, come una carezza delicata; o nello stomaco, come un pugno forte che ti lascia senza respiro.
Questa l’atmosfera di sabato 8 febbraio al Blackout di Roma, un locale che propone spesso buona musica e concerti di un certo livello. E i Fine Before You Came non sono stati da meno.
Il gruppo nasce a Milano, è formato da Jacopo Lietti (voce), Mauro Marchini (chitarra), Marco Monaci (chitarra), Marco Olivero (basso) e Filippo Rieder (batteria) ed ha all’attivo diversi album ed EP, tra cui l’ultimo, Quassù C’è Quasi Tutto, uscito proprio in questo 2014 e contente due tracce Angoli e Distanze. Sono proprio queste le due tracce con cui la band apre il concerto. E da subito in mezzo al pubblico è delirio.
Un frontman eclettico e sempre in movimento, che spesso si fa da parte per lasciare spazio a momenti strumentali in cui l’unica protagonista diventa la musica. Non c’è più palco, strumenti o pubblico, non conta più nulla, esiste solo un suono. Un sound che a volte diventa chitarra, a volte batteria, a volte basso e in cui la voce è a sua volta un suono fra gli altri suoni. I protagonisti sono gli strumenti che sembrano avere vita propria, tra i quali in alcuni momenti la batteria la fa da padrona, con un groove intenso e un’energia sui generis.
Un concerto che risveglia gli animi sopiti, tanto che ad un certo punto più di qualcuno fra il pubblico improvvisa dei crowd surfing finché non è lo stesso cantante a fare un paio di stage diving. Su una delle canzoni più conosciute della band, Dublino, la perdita di controllo diventa un sentimento diffuso e si respira quasi nell’aria.
Degno di nota il momento in cui, in chiusura, il cantante inizia a suonare il timpano della batteria e affianca il batterista, con originalità e un pizzico di audacia (che non guasta mai) in un crescendo musicale intrigante e suggestivo (complici anche gli altri membri della band). Un momento musicale che non lascia indifferenti come pure non permette indifferenza questo gruppo caratterizzato da follia, audacia e passione.
I Fine Before You Came sono musica ed un loro concerto lascia una piacevole sensazione di immersione totale, con dei testi criptici ma che fanno centro attraverso frasi che catturano uno stato, un sentimento, una verità. Musica impressionista, che coglie un punto di vista, racconta, ti tira con prepotenza nel loro mondo. E alla fine ti vien voglia di esplorarlo fino in fondo e di goderti ogni singolo paesaggio.
Si ringrazia l’organizzazione e il Blackout per la cortese ospitalità.
Proponiamo la scaletta della serata di seguito:
– Angoli
– Distanze
– Discutibile
– Una provocazione
– Alcune certezze
– Il pranzo che verrà
– Dura
– Sasso
-Piovono pietre
-Natale
-Capire settembre
-Dublino
-Fede
-Buio
Federica Ponza
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