Esce venerdì 4 giugno 2021 il singolo di debutto del cantautore Francesco Danny Martines dal titolo “Made in America”, fuori per Supersugo Dischi. Entrate in questo nuovo mondo di un pop oscuro e cinico, per tutti quelli che hanno vissuto almeno una volta un amore di provincia, per chi è stato solo per tanto tempo, e per chi si mette a confronto (perdendo, ovviamente) con Robert De Niro.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Di cosa parla Made in America?
Parto dal presupposto che quando scrivo non penso molto. È come se entrassi in una specie di trance emotiva. Mi lascio andare completamente, fedele al mio spirito romantico, ma soprattutto impulsivo. E so che può suonare strano, ma solitamente trovo il significato solo dopo aver terminato di scrivere. In “Made in America” credo di aver raccontato l’amore da due prospettive diverse, a tratti opposte.
Una è quella del puro piacere (l’amore erotico per intenderci) [e qui siamo tutti bravi credo]. L’altra è quella più romantica e tenera, come può essere la fase iniziale dell’innamoramento, dove a volte sono proprio i sentimenti a farci vacillare. Parlo della paura di non sentirsi all’altezza della persona amata. Parlo delle aspettative e parlo anche della paura da abbandono di chi inizia a sentirsi legato a qualcuno.
Che tipo di influenza ha avuto il cinema nella tua musica?
Ma guarda, più che nella mia musica, credo che il cinema abbia avuto una certa influenza maggiore nella mia vita. Sono uno di quei sognatori sempre intenti a confondere i film con la realtà (ne ho bisogno, se no mi spengo). Quando poi sono innamorato dovrebbero legarmi perché faccio tante di quelle americanate che non vi dico.
In che modo quest’ultimo periodo di pandemia ti ha influenzato?
Sicuramente quest’ultimo periodo di pandemia mi ha dato modo di vedere la mia vita, il mondo in cui vivo e il mio futuro da angolazioni diverse. Questo mi ha dato modo di maturare un po’ di più, e da eterno adolescente quale mi reputo a volte, mi sa che mi ha fatto bene. Come dice il proverbio: “non tutti i mali vengono per nuocere” no?
Ci spieghi l’origine del tuo nome?
Bene! Sapevo che sarebbe arrivata questa domanda. Parto dal presupposto che non è stata una nascita semplice la mia. Ero una di quelle gravidanze difficili da portare avanti. Mia madre mi racconta che il dottore le disse che se voleva che io nascessi, allora sarebbe dovuta rimanere tutti i nove mesi a letto.
E lei lo ha fatto, e mentre stava a letto ascoltava spesso la radio. Tra questi Speaker radiofonici c’è ne stava uno che aveva un nome che piaceva tanto a mia madre: Francesco. Il mio secondo nome invece (Danny) è stato scelto da mia sorella, che allora aveva quattordici anni ed era una grande ammiratrice di Danny di Grease.
Per quanto riguarda il cognome Martines, no, non ho il passaporto spagnolo, ma facendo qualche ricerca qua e là su internet, ho scoperto di avere avi spagnoli. Tra questi ci dovrebbe essere il leggendario “Capitan Peppe” Martinez, terrore dei pirati saraceni nel ‘700, al quale, a quanto pare, non è stato dedicata né una targa, o che so, manco un vicoletto (vabbè).
Come nasce la tua collaborazione con Marco Carnesecchi e Alex Marton?
Nasce agli inizi del 2018. Conosco Marco grazie ad Instagram e YouTube. Avevo pubblicato qualche demo qua e la tra Insta e YouTube (cose molto casalinghe) e lui le ha notate a quanto pare. Io ho notato che di mestiere c’era scritto producer sulla sua bio e allora non ho perso tempo. Gli ho scritto chiedendo come mai fosse diventato mio follower e lui mi rispose che aveva ascoltato qualcosa di mio sul tubo e che gli piaceva il mio modo di comunicare.
Qualche mese dopi mi traferii dalla Sicilia a Roma. Lì poi, nei fine settimana, libero dal lavoro al call center e a radio kaos italy, prendevo il treno e andavo a trovare Marco a Firenze. E’ nata sin da subito una grande complicità e intesa tra di noi. Con lui ho iniziato a scrivere canzoni a quattro mani, e devo ammettere che è stata una cosa che mi ha fatto crescere molto artisticamente(ero abituato a scrivere da solo).
Alex invece l’ho conosciuto tramite Marco proprio quando è arrivato il momento di andare a registrare delle tracce in studio da Alex. Devo molto a loro, e gli sono davvero molto grato di aver creduto nelle mie capacità compositive.
E adesso?
Adesso? Beh… Adesso se non chiedo troppo vorrei che “Made in America” diventasse il nuovo tormentone di quest’estate 2021. Ovviamente le sorprese non sono mica finite, così come le canzoni. Rimanete sintonizzati perché questo potrebbe essere il mio anno.