“Avrei preferito” è il titolo del nuovo singolo di Zafarà, nome d’arte del cantautore siciliano Sergio Zafarana, in uscita in digitale e in radio a partire dal 29 aprile. Pochi giorni dopo, il 10 maggio, sarà online anche il videoclip (prodotto da Sergio Zafarana & Beautiful Mother, scritto e diretto da Salvatore Bongiorno).
Zafarà, il cui stile è fortemente influenzato – come lui stesso racconta – da “bevitori dalla voce roca (Tom Waits, Vinicio Capossela), da poeti estinti (Fabrizio De André, Giorgio Gaber), da milanesi capelloni (Afterhours, Paolo Benvegnù), da incalliti sperimentatori (Pink Floyd, Radiohead)”, spiega così il nuovo singolo: “in un momento dove ci si rende conto che sono passati i quarant’anni, risulta “fisiologico” fare un resoconto, non necessariamente legato alle cose giuste o a quelle sbagliate, ma semplicemente delle riflessioni. “Avrei preferito” tende a raccontare le strade percorse, quelle che “avrei” potuto percorrere e gli intoppi che in qualche modo vorrei dimenticare o sotterrare.”
Ecco cosa ci ha raccontato!
Qual è la storia del videoclip? E in che modo si incastra perfettamente con il brano?
La storia del videoclip nasce da una chiacchierata con Salvatore Bongiorno, regista di Castellammare del Golfo, rispetto al testo e alla struttura del brano, dopo avere analizzato l’atmosfera ed il punto di vista significato, si è deciso di realizzare un piccolo corto in piano sequenza, l’obiettivo è stato quello di realizzare un video atipico con un protagonista (Giuseppe Lo Piccolo) proiettato in una dimensione dove mostra diversi stati d’animo finendo per liberare, e, lasciarsi alle spalle il suo passato correndo verso il mare.
Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
Le mie influenze sono davvero tante, partono dai cantautori ascoltati di riflesso sui vinili di famiglia, al rock dell’adolescenza, per poi finire per esplorare tantissimi mondi musicali, grazie anche alle tante e importanti persone incontrate, ho imparato a conoscere tantissimi artisti che mi hanno contaminato e di conseguenza mi hanno fatto crescere, soprattutto dal punto di vista dell’educazione.
Il brano è uscito il 29 aprile, com’è andata finora? Hai ricevuto qualche feedback che non condivido? Come si gestiscono le critiche negative?
Contestualizzando il concetto di cantautore indipendente, quindi con un seguito non eccessivamente ampio, ho avuto prevalentemente critiche positive anche da chi ascolta e produce altri generi musicali. Per quanto riguarda le critiche negative le vivo con molta serenità, in certi casi avere superato i quarant’anni di età genera saggezza, mi piace confrontarmi con chi critica costruttivamente, mi piace mettermi in discussione anche perché essendo un piacevolissimo disadattato sono sempre il primo ad essere severo su tutte le mie produzioni.
Chi Zafarà quando non suona?
Zafarà quando non suona è molto simile a quello sul palco (o pedana o pavimento), almeno per quello che posso percepire. Una differenza bipolare tra i due personaggi in questione è che quello che non si trova al centro dell’attenzione durante un’esibizione evita (e ripudia) qualunque forma di egocentrismo buttandosi drammaticamente nell’imbarazzo qualora si dovesse presentare l’opportunità di maneggiare strumenti musicali ed emettere suoni dalle proprie corde vocali (tranne in casi di gioia alcolica).
Di che cosa parla “Avrei preferito”? Si tratta effettivamente rimorsi?
“Avrei preferito”, dopo attente riflessioni, confronti e parecchie notti insonni (ovviamente le notti non sono state insonni), racconta una generazione, quella mia, ricca di cambiamenti e stravolgimenti che hanno generato tantissime opportunità ed aspettative ma, che contemporaneamente hanno prodotto confusioni e tantissime domande sulle scelte prese durante il corso della vita. Non credo che il rimorso sia presente in questa canzone, piuttosto una malsana curiosità di quello che sarebbe successo rispetto alle strade che non ho avuto il coraggio di percorrere.
Prossimi step?
Prossimi step sono tutti in cantiere, mi piacerebbe finire l’anno con un EP e soprattutto con tanti concerti, ma la storia ci ha insegnato che le cose possono cambiare rapidamente, fortunatamente, per quanto mi riguarda, la musica non è una ricerca compulsiva di successo ma un’amica che mi consente di tirar fuori le emozioni che spesso sono nascoste, poi, chiaramente, sono sicuro che se dovessi avere delle altre e belle soddisfazioni attraverso la mia attività di cantautore posso garantire che la vivrei come la continuazione di un sogno sempre vivo che mi protegge “dall’inquinamento globale”.