Esce venerdì 11 giugno 2021 “Due Correnti”, il nuovo singolo di Katres fuori per Soundinside Records e in distribuzione Believe. Un nuovo capitolo che segue la pubblicazione dell’album Araba Fenicee che vuole raccontare l’amore viscerale per una figlia e per la Sicilia e trova massima espressione attraverso la perfetta similitudine con l’isola delle correnti. Katres in questa produzione si è ispirata ad un sound di respiro internazionale con contaminazioni che vanno dall’indie rock americano, al pop fino a toccare accenti di post rock sul finale, il tutto senza tralasciare l’importanza del testo, il cantautorato è impegnato, maturo.
Nel brano Katres si avvale della collaborazione di alcuni tra i più validi musicisti nell’attuale panorama italiano, al pianoforte e pedali Bruno Bavota (presente nelle colonne sonore di The Young Pope e The New Pope di Paolo Sorrentino e colonna sonora di uno spot della Apple).
Ecco cosa ci ha raccontato!
Come è stato collaborare in questo brano con artisti del calibro di Bruno Bavota e Riccardo Schmitt?
Riccardo è parte integrante della mia band, suoniamo insieme ormai da anni e la nostra collaborazione artistica è consolidata anche da una grande amicizia. Quando Ric è venuto in studio a registrare “Due correnti” ho sentito subito che eravamo sulla stessa linea d’onda, volevo che la parte finale del pezzo esprimesse sia a livello emotivo che sonoro un qualcosa di potente ma allo stesso tempo poetico ed emozionante, lui è riuscito a rendere musica quella che per me era ancora un’emozione immaginata.
Stesso discorso vale per Bruno Bavota, artista di fama mondiale che con la sua musica sta raggiungendo vette altissime. Bruno è un mio caro amico ed era un sogno collaborare con lui ma non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli di suonare una mia canzone, fu lui, ascoltando il provino di due correnti a dirmi che se avessi voluto, avrebbe volentieri suonato nel pezzo, inutile provare a descrivere la mia emozione, avere la magia della sua musica in questa canzone è stato un regalo immenso.
Di cosa parla Due Correnti? Quali sono, nel tuo caso, le due correnti di cui parli?
In “Due Correnti” ho provato a raccontare l’amore per mia figlia attraverso la similitudine con il Mar Ionio e il Mar Mediterraneo. L’isola delle correnti è il luogo in cui i due mari si incontrano, si scontrano, si fondono e sono destinati a rimanere uniti in un moto senza fine. In quel punto esatto l’uno nella sua unicità farà sempre parte dell’altro, l’uno seguirà il suo corso restando inevitabilmente e indissolubilmente legato all’altro.
Qual è ad oggi il tuo rapporto con la Sicilia?
La Sicilia è casa, vorrei passarci molto più tempo ma la mia vita è a Napoli. In questo momento sono impegnata col conto alla rovescia perché finalmente a luglio potrò tornarci e fermarmi lì per un po’. La prima cosa che intendo fare è portare Greta, mia figlia, all’isola delle correnti.
Come hai vissuto l’ultimo anno determinato dalla presenza del Covid? Che cosa è arrivato di buono e che cosa invece di negativo?
La prima fase è stata abbastanza strana, c’era molta incertezza, paura ma abbiamo cercato, io e mio marito, di concentrarci più che su quello che non si poteva fare su quello che invece era possibile fare, abbiamo prodotto molta musica e abbiamo cercato di fare in modo che casa nostra restasse un microcosmo sicuro e positivo, non volevamo che nostra figlia ne risentisse in qualche modo ed è andata bene perché abbiamo passato insieme tanto tempo, cosa che normalmente per impegni lavorativi non avremmo potuto fare e seguire tutte le fasi più importanti della sua crescita senza perderci un solo momento. Quello che mi è mancato è stato il rapporto con gli altri, il non poter vedere per mesi alcuni familiari e amici, il dover rinunciare a delle cose che avevo programmato, l’ansia in alcuni momenti ha preso il sopravvento ma mi ritengo molto fortunata, questa lunga fase di vita non la scorderemo facilmente, ci porteremo dietro le nuove abitudini imposte dalla convivenza col virus ma siamo qui, possiamo raccontarlo, possiamo affrontarlo ed è questo quello che conta
Cosa ci puoi raccontare di Soundinside Records?
Soundinside nasce come studio di registrazione, un polo produttivo in cui Jex e io abbiamo riversato gran parte delle nostre energie, da pochi mesi siamo diventati un’etichetta discografica riuscendo a realizzare quello che era un sogno che coltivavamo da anni. Siamo un’etichetta atipica, per scelta abbiamo deciso che non seguiremo le mode ma seguiremo sempre e solo il nostro istinto producendo solo quello che ci farà vibrare l’anima. I primi artisti con cui stiamo lavorando sono Laín, un cantautore italo americano e Fanali, un progetto di artisti napolentani con un sound di stampo internazionale. Presto usciremo con altri artisti molto interessanti, vi suggerisco di tenerci d’occhio.
Quali sono i tuoi programmi musicali adesso?
In questo momento oltre ad essere concentrata sull’uscita di questo singolo, sto lavorando a nuove canzoni in vista di un album ma non mi sono data scadenze, spero di riuscire entro il nuovo anno a pubblicarlo.
E non musicali?
Voglio portare mia figlia a scoprire il mondo, dopo questo lungo anno di restrizioni spero di riuscire a portarla a conoscere i luoghi che io e il suo papà amiamo per questo abbiamo in programma un paio di viaggi che speriamo di poter fare quanto prima.