– di Michela Moramarco –
Maria Faiola esordisce con il singolo “Pazienza”, che segna un percorso di presa di coscienza nei meandri dell’io, verso una nuova sé. Il brano, co-prodotto insieme ad Alessio Modica e Lorenzo Lambusta dei Disco Zodiac, pone l’artista romana Maria Faiola sul trampolino di lancio verso il panorama della musica indipendente italiana. Caratterizzato da una voce delicata e determinata allo stesso tempo, “Pazienza” è il racconto di un passaggio stilistico e umano, su una strada diretta a nuove consapevolezze. Dai suoni urban-pop, “Pazienza” è un invito a rallentare.
Maria Faiola ci racconta qualche dettaglio in più.
Il brano “Pazienza” è il tuo nuovo singolo. Ha un titolo parlante e racconta un’evoluzione nel proprio percorso umano. Cosa vuoi raccontare?
Si tratta di un brano di passaggio ma anche di inizio. è stato scritto di notte, tra l’8 e il 9 marzo 2020, in un momento specifico, che però in molti ricordano per essere la data del primo lockdown. Inoltre, il brano racconta un punto di partenza anche a livello di produzione, è il primo su cui ho messo mano come produttrice. È stato co-prodotto, ma nella fase di produzione e di arrangiamento sono stata partecipe e per me è stato molto bello. Il brano mi rappresenta quando mi dico di essere meno impaziente. Nell’arco dell’ultimo anno ho imparato a respirare un po’ di più.
Il brano ha preso vita all’inizio del primo lockdown. Quanto questa circostanza ha influito sul risultato finale del brano?
Molto, perché la prima stesura del brano risale ad un momento a cavallo fra due vite, ma è cresciuto in una direzione diversa ma ben definita. La circostanza ha sicuramente inciso. Il fatto di stare chiusi in casa è stato d’aiuto per me: ho scoperto sfaccettature della mia persona, che non conoscevo. Poi dal punto di vista lavorativo mi son messa molto in gioco e non avevo potuto immaginare in precedenza. Ho trovato il tempo giusto per scrivere e per far nascere qualche cosa.
“Pazienza” è un dialogo con te stessa?
Sì, assolutamente. È lampante, il brano racconta di me che mi parlo da sola, cosa che tra l’altro faccio normalmente (ride, ndr). Ho messo questa cosa su carta. Anche il video lo racconta: un incontro fra due personalità.
Com’è andata la scelta dei suoni? Si è che sei stata molto partecipe nell’evoluzione del brano. La scelta sonora è avvenuta lentamente, in linea con il significato del brano?
Direi, più che lento, è stato un processo ponderato. Perché il brano è stato finito dopo due settimane. Molte cose erano ben definite da subito. Per i suoni mi sono confrontata con i miei collaboratori Alessio e Lorenzo; ma il processo è stato molto naturale. C’era una struttura per il brano, ma niente è stato forzato. Trovare un vestito adatto al brano è stato divertente e produttivo. C’è stato un bel punto di incontro.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente nei miei progetti per il futuro c’è tanta nuova musica. Ho iniziato e difficilmente mi fermo! Il desiderio più grande è quello di suonare live. Ma i brani e le idee non mancano.