Esce venerdì 23 aprile 2021 “Tende” il nuovo singolo di Florilegio. Di stanza a Bologna, ecco un nuovo esempio del più fine cantautorato psichedelico che vi farà innamorare sin dal primo ascolto. Florilegio è la creatura musicale di Matteo Polonara che ci propone il primo atipico singolo estivo, manifesto di questa che è un’altra estate atipica, della scena musicale indipendente. Ecco cosa ci ha raccontato.
Chi è Florilegio e chi è Matteo Polonara? E chi ha la meglio quando litigano?
Florilegio è l’eccentrica creatura musicale di Matteo Polonara, una specie di alter ego. Matteo Polonara invece è un alieno estremamente sensibile, timido e introverso. Sono le due facce della stessa medaglia, una medaglia decisamente strana. Chi ha la meglio quando litigano? Dipende, sono due tipi imprevedibili!
Di cosa parla “Tende” e perché hai deciso di farla uscire proprio adesso?
“Tende” è una canzone che ho scritto nel gennaio 2020, prima ancora che il Covid e tutto quello che ne consegue entrassero nella nostra quotidianità. È un invito a me stesso a lasciarmi vivere di più, a credere di più in quello che faccio, a chiudere gli occhi e a lasciarmi trasportare dal vento. È per dirmi di smetterla di auto criticarmi per ogni cosa e vedere sempre tutto nero, o comunque più oscuro di quello che è davvero. Le tende sono anche una metafora dei miei occhi, come se mi dicessi: “Spalanca le palpebre, guarda oltre ciò che vedi”.
Spero che questa canzone possa essere un antidoto, un talismano per questi tempi così appesi anche per chiunque l’ascolti. Non credo ci sia momento storico migliore per ricordare alle persone che malgrado tutto “il sole sorge ogni giorno” anche se talvolta è coperto dalle nuvole. Insomma, anche se ti sembra che vada tutto a rotoli, da qualche parte c’è sempre una luce: sta a te coglierla!
Ci spieghi la connessione tra il brano e la copertina che hai scelto?
L’autore della grafica di “Tende” è Reg Mastice, un artista pazzesco (che vi consiglio di andarvi a cercare) con cui mi sono trovato immediatamente in sintonia per passioni e gusti comuni, come la psichedelia e l’occulto. Sono rimasto folgorato dalle sue opere che hanno rimandi all’esoterismo e a varie simbologie, e che sembrano provenire direttamente dall’America a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Non risponderò precisamente alla domanda, piuttosto vi svelerò un segreto: questa copertina è il primo dei miei personalissimi arcani maggiori ed è solo l’inizio di un concept più ampio che a mano a mano si svelerà. Tra qualche mese sarà più chiara la connessione.
La musica è anche per gli introversi?
Ma certo che sì, mi ha salvato così tante volte nella mia vita da pessime situazioni! Lo scrivere e suonare canzoni è sempre stato la mia spada e il mio scudo, ci sono sempre state per me. Mi ci sono rifugiato dietro e dentro, le ho usate per urlare, parlare. Scrivo canzoni per esorcizzarmi, per salvarmi, per dire tutto ciò che non riesco a comunicare con le sole parole. Bisogna fare un lavoro più duro e profondo con sé stessi. Sicuramente suonare dal vivo aiuta come rimedio e cura per abbattere la paura del palco e delle persone. In questi anni ho preso tanti treni, sono andato a suonare in qualsiasi contesto e questo mi ha aiutato davvero tantissimo. Ogni serata è a sé, imparare a capire chi si ha di fronte e avere la coscienza di quello che si sta facendo è la chiave per stare tranquilli. Il resto poi è un gioco! Quando suono davanti alle persone adesso non sono più timido, anzi, sono più espansivo rispetto alla vita di tutti giorni, anche per questo ho scelto di scindere queste due parti di me. Molta gente che mi conosce di persona e mi vede per la prima volta sul palco si stupisce di me, mi è stato detto tante volte che sembro un altro.
Chi suona con te e com’è una giornata tipica in studio con voi?
Il mio team è composto da dei musicisti bravissimi, con cui ho il piacere di suonare e condividere avventure dal 2015, anche se ci conosciamo dai tempi delle scuole superiori. Sono Davide Ballanti alle chitarre, Samuele Brunori al basso e Alessandro Della Lunga alla batteria. Potete trovare i loro strumenti sia nel mio primo disco Nella vasca o nel giardino di fianco?, uscito nel 2019 a nome Matteo Polonara & Mataara Trio, ma anche in questo singolo, nei miei lavori futuri e ovviamente dal vivo. Da quest’ultimo anno è entrato a far parte della ciurma anche Pierpaolo Ovarini preziosissimo producer e polistrumentista, metà del duo elettronico Vergine, che ha aggiunto l’ingrediente che mancava alla nostra formula segreta. Una giornata con noi è da vivere, vi assicuro che ci si diverte da matti, anche perché siamo tutti un po’ fuori e potrebbe succedere di tutto. Per “La Partenza” (uno dei brani del vecchio disco) abbiamo realizzato un videoclip che risponde esattamente a questa domanda, perciò se siete curiosi di vedere che combiniamo guardate qui:
Prossimi step del progetto?
I primi di maggio uscirà il videoclip di Tende e prima dell’estate svelerò un’altra carta. Non anticipo altro.