– di Michela Moramarco –
Il ritorno degli Extraliscio è segnato da un album dal titolo È BELLO PERDERSI, composto da due dischi, È bello perdersi e Si ballerà finché entra la luce dell’alba. La prima parte dell’album è stata composta da Mirco Mariani che ha suonato da solo ben cinque strumenti con il suo “Mariani orchestrone”, creato nel periodo di lockdown per mettere in musica le sue intuizioni. La prima parte contiene il brano presentato alla 71° edizione del Festival di Sanremo “Bianca luce nera”, in collaborazione con Davide Toffolo.
I brani di questa prima “faccia” dell’album sono un compromesso fra il liscio e il cantautorato. I testi sono scritti da Mirco Mariani e da Elisabetta Sgarbi, ai quali si è aggiunta la firma di Pacifico nei brani “Ninna nonna nanna” e nel brano sanremese “Bianca Luce nera”.
Quest’ultimo è un racconto in musica di una ricerca forse vana, ma avvincente, spinta da un sentimento amoroso lampeggiante.
La seconda parte dell’album è costituita perlopiù da brani strumentali e contiene “Medley Rosamunda”.
I testi sono assimilabili ad una narrazione fiabesca, evocativa e a tratti onirica, specialmente in riferimento al brano “La ballerina sinuosa” e “Marisa e Temporale“. Quest’ultimo, per esempio, narra di una storia d’amore non proprio usuale, per cui la morale è “amarsi non è penoso ma sconveniente per il dolore”.
E dunque viene quasi spontaneo pensare “è bello perdersi”, nell’altrove dove ci sono le stelle. Il brano è apparentemente più leggero, eppure cela un sottotesto tutto da ascoltare.
Ma per sentirsi davvero liberi di perdersi ritrovarsi e “Odiarsi”, è sempre possibile abbandonarsi in un “Valzer d’Africa”.
Ballare significa andare a tempo solo che a volte è il tempo che non viene incontro a noi. La riflessione sullo scorrere dell’entità temporale sembra essere intessuta sottilmente in tutti i testi di questo doppio album. Ma del resto le rughe possono trasformarsi in giravolte all’insegna di un’avventura esistenziale che proprio non vuole finire.
Ascoltare il doppio album degli Extraliscio può risultare impegnativo, ma è un’esperienza “ballabile” e che allo stesso tempo fa riflettere.
L’attitudine “ballereccia” si esplicita più visibilmente nella seconda parte del disco, con brani strumentali come “Il ballo della rosa” e il più acustico “Il Giocoliere”. Attitudine che però, va detto, non preclude un sottofondo a tratti filosofico, nei testi.
Il progetto degli Extraliscio è una sorta di noumeno. Esiste nel momento in cui se ne fa esperienza, in tutti i sensi.