LEGGI LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA!
– di Naomi Roccamo –
Me l’avete chiamata: parlatemi un po’ della collaborazione con il producer See Maw, la hit Maremoto.
La collaborazione è nata molto spontaneamente, un giorno a caso gli abbiamo scritto su Instagram, senza conoscerlo di persona, lui ci ha risposto e ci siamo scambiati dei complimenti reciprocamente. Siam finiti in studio pochissimo tempo dopo e letteralmente in un pomeriggio è venuta fuori Maremoto. Ci siam trovati benissimo su voce, produzione e tutto, poi lui è super simpatico ed ironico, perfetto per noi.
In effetti sentendola ho proprio pensato che fosse un’unione giusta. Ammetto che, per quanto possa esser stata estate questa estate, certi giorni son stati più estate di altri grazie a Maremoto (ho finito con gli scioglilingua). Dell’esperienza con Sony e Radar Italia che mi dite, invece?
L’esperienza con Sony è appena iniziata e noi siamo felicissimi, c’è tanto lavoro da fare e tante persone iper competenti con cui avere a che fare, nel loro team. Entrare a far parte di una major vuol dire indubbiamente più responsabilità e noi ce la stiamo mettendo tutta, anche grazie al supporto che abbiamo. Sicuramente questa è una grande opportunità.
È bello poter dire di avere in Italia delle realtà poliedriche come voi, ce lo meritavamo. Siete una boyband e si sa che le boyband piacciono. Adesso faccio un gioco e vi chiedo di parlarmi delle vostre boyband preferite. Qualcosa mi dice che i BROCKHAMPTON vi piacciono…
I BROCKHAMPTON principalmente! Poi, non so se possono essere definiti boyband o solo band però anche The Neighbourhood… Sì, piacciono alle ragazze quindi sì (risate). I BROCKHAMPTON li prendiamo proprio come riferimento, ma perché loro hanno ridefinito il concetto di boyband rispetto a quando lo si collegava per dire ai One Direction, lo hanno messo più su un piano urban/street. Prima era qualcosa anche vista male dagli esperti di musica, diciamo, qualcosa da fenomeno costruito.
A proposito di fenomeni: i BTS?
Ah ecco, infatti. Siamo sempre sul versante fenomeno costruito, però sicuramente a livello musicale fanno delle cose interessantissime, pur lontanissime da noi. Per esempio i BTS sono tutti dei bellissimi ragazzi che vengono seguiti anche per quello, mentre nei BROCKHAMPTON non è proprio considerato quel lato. Si tratta più di un’estetica generale, rispetto alla bellezza dei singoli. Forse in questo senso “boyband”.
Se penso a voi mi viene in mente un’estetica generale che vi caratterizza, coerente e sempre presente nel mostro modo di presentarvi. Invece, visto che di uscite italiane interessanti ce ne sono state nel 2020, vi chiedo un’opinione sui Post Nebbia.
Io (Daniele) li ascolto e apprezzo tantissimo. Hanno quel lato psichedelico da Tame Impala. Nonostante la giovane età penso stiano portando avanti un progetto molto maturo.
Voi quanti anni avete? Avete tutti la stessa età?
Sui ventiquattro, venticinque.
La faccio più territoriale e la chiudo qui: Pinguini Tattici Nucleari? Si gioca in casa, forse sono leggermente più grandi di voi ma venite dalla stessa città, Bergamo.
Con loro c’è in primis un rapporto di amicizia. Ovviamente li conosciamo tutti di persona e ci abbiamo avuto a che fare diverse volte. Sicuramente loro da qualche anno qui sono un’istituzione e anche se musicalmente ci sono diversità sostanziali li apprezziamo e rispettiamo. Il nostro rapporto non nasce dal fatto che siamo due band, ecco, abbiamo sempre frequentato gli stessi posti e quando abbiamo iniziato a far musica noi la scena musicale qui era piccola, siamo un po’ cresciuti insieme.
Sono sicura che ve lo avranno già chiesto, ma è una domanda che volevo farvi perché mi affascina come cosa: perché avete scelto il nome ISIDE?
Bella domanda! La realtà è che volevamo che a rappresentarci fosse un nome femminile e siamo rimasti colpiti da uno dei murales della street art dei Quartieri Spagnoli a Napoli, quando eravamo in vacanza. Questo era imponente e spettacolare ma in realtà era solo di passaggio, quindi è stato un po’ la scusa, perché ci suonava bene.
Meno poetico di quel che pensavo! Succede spesso di voler trovare significati a cose che in realtà non ne hanno.
Sì, e invece si trattava solo di una casualità.
Sempre traumatico chiudere le interviste facendo riferimento ai live che non hanno né luogo né data, ma necessario. Spero di venire a sentirvi presto. Il vostro disco, però, deve ancora uscire, quindi puntiamo tutto so quello!
Il disco è il nostro all in del 2021! A prestissimo!
Mi accorgo solo dopo aver chiuso la telefonata di non avergli chiesto cosa ne pensano della mia boyband italiana preferita, i Tauro Boys, ma magari ne potremo riparlare, chi lo sa.