Nel marasma sociale di internet, il rumore di fondo è diventato compagno fidato e presenza costante. Insomma, nati come luoghi di aggregazione, i social si sono rapidamente trasformati in campi di battaglia verbali, dove chi urla di più – in caps lock, si intende – vince. Un continuo blaterare su tutti i temi, dove lo scontro si fa generazionale – tra boomer, millenials e z generation.
Dove i genitori si sentono ancora trentenni e rimpiangono i tempi dell’8-bit, mentre i trentenni si sentono adolescenti e i diciottenni adorano le serie televisive ambientate negli anni ’80. Un mondo dove le insicurezze delle nuove generazioni vengono sottaciute sotto il peso dei cliché.
Su questo scontro generazionale – amplificato ai giorni nostri dalle potenzialità tecnologiche – nasce e cresce BLABLA, il nuovo singolo di Rossana De Pace, cantautrice tarantina con il core a metà tra il cantautorato acustico e il pop italiano.
BLABLA è il punto di vista di una ragazza giovane che non è cresciuta con i punti di riferimento che, ad esempio, hanno avuto i nostri genitori; Rossana non sa cosa sia la stabilità e non ha subìto gli effetti della transizione da un’epoca storico-sociale ad un’altra, come invece possono averlo subito madri e padri nati nel periodo successivo boom economico dopoguerra.
La protagonista della canzone è nata nel caos ma non crede che questo sia un fattore del tutto negativo, perché permette a lei così come ai suoi coetanei, di trovare la propria strada informandosi autonomamente e creando una propria idea, dei propri gusti indipendenti da specifiche correnti di pensiero.
Oltre ad essere irriverente contro la “vecchia scuola”, la canzone mostra anche il lato fragile dei giovani, elencando alcune delle loro paure e lanciando una richiesta: essere incoraggiati e supportati nelle loro scelte, perché tanto ormai delle solite parole, delle dita puntate su di noi e delle nostalgie sterili della generazione precedente noi sentiamo solo…BLABLA.
Dice Rossana:
“In un certo senso BLABLA è un’invettiva. Parla alle vecchie generazioni che giudicano le nuove senza comprenderle – dice Rossana – è dedicata ai boomer che non sono ancora riusciti ad inquadrare il periodo storico e sociale con cui noi millenials facciamo i conti tutti i giorni dalla nostra nascita. È però anche una confessione, una voglia di far sapere ai grandi cosa ci spaventa davvero”.
L’uomo imbavagliato nella copertina del singolo è il padre di Rossana, rappresentante dei boomer a cui il testo della canzone è rivolto.
“Ho voluto coinvolgere nel video mio padre che rappresenta quella generazione, perché nonostante non sia mai stato un burbero predicatore è sicuramente il mio scontro personale con le mentalità del passato contro le quali noi giovani dobbiamo districarci. Spesso al posto di essere costruttive sono distruttive e forse mio papà è quello con cui mi scontro più spesso, ma lo amo comunque”
Il brano è stato arrangiato da Rossana De Pace e Lorenzo Rando, prodotto da Fabrizio Chiapello dei Transeuropa Recording Studios e viene distribuito da Distrokid.
BIOGRAFIA
Rossana De Pace nasce nella primavera del 1996 a Mottola in provincia di Taranto dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza.
Da sempre appassionata della musica dei popoli e dall’approccio verace alla musica ed al canto ed al cantautorato italiano a 15 anni si rende conto di aver tanto da dire e che le parole degli altri non le bastano, quindi imbraccia la chitarra e scrive la sua prima canzone. L’obbiettivo è subito chiaro: far arrivare la propria musica a più gente possibile e nel miglior modo possibile. E il viaggio comincia.
Nel 2017 vola in Albania per esibirsi alla Mediterranea 18 Young Artists Biennale a Tirana e frequenta il CET di Mogol come autrice.
La sua voglia di musica, unione e divulgazione trova sfogo in due realtà di cui è membro attivo, Suonacele e Terra Amara, due collettivi nati con lo scopo di dare spazio alla musica emergente e alla realizzazione di eventi musicali di qualità.
Finalista del Premio Bertoli 2019 a Modena, ora vive a Milano per lasciar evolvere il suo progetto in questa città e finire gli studi in Conservatorio