La nostra novità della settimana è su Radio Città Aperta grazie alla collaborazione con Grande Giove, la trasmissione di Matteo Giacché e Roberto Scolamiero, in onda il giovedì dalle 18.00 alle 20.00.
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Sono già passati due anni da “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” ma in questo tempo Giorgio Canali non ha certo fatto sentire la sua mancanza.
Tantissimi i concerti in tutta Italia, in band con i Rossofuoco, in solo, in duo affiancato dal violino di Andrea Ruggiero, durante i quali Giorgio Canali aveva anticipato, come fatto anche in alcune interviste, di avere “in canna” altre nuove canzoni quasi pronte per essere sparate.
Due anni così non sembrano tanti, specialmente se pensiamo che prima del 5 ottobre 2018 (data di uscita di Undici canzoni di merda con la pioggia dentro) bisognava tornare indietro di sette anni per un disco di inediti di Giorgio Canali e i Rossofuoco: Rojo, uscito nel 2011.
Ora, due anni dopo l’ultimo disco, arriva un nuovo singolo di Giorgio Canali: si chiama Morire perché, è uscito ieri (martedì 3 novembre), ed anticipa il nuovo album in uscita a brevissimo il prossimo 4 dicembre, che si chiamerà Venti, come le venti canzoni che lo comporranno. E sarà in realtà un doppio disco, in CD e vinile oltre che sulle piattaforme online.
“È una canzone Rossofuoco certificata 100%. I soliti quattro accordi e parole tipo “lista della spesa”, ritornello ispanico… Olè!”
Così, velocemente, Giorgio Canali presenta la sua nuova canzone. La prima di venti appunto.
Ed è una canzone di Giorgio Canali certificata 100%: zero fronzoli, messaggi chiari e diretti declinati in un testo a mo’ di lista, citazioni, autocitazioni, critica ed osservazione sociale. E la lingua straniera, lo spagnolo in questo caso, che si integra con l’italiano come in tante altre sue canzoni, in cui utilizza lo spagnolo e soprattutto il francese: Giorgio Canali, oltre ad essere stato membro dei CCCP, CSI e non solo, ha vissuto e lavorato in Francia e i primi album solisti contenevano canzoni totalmente in francese.
“Morire perché? Un motivo si trova, fra tutte le sante ragioni del mondo ce n’è sempre una nuova, morire perché? Non c’è mai fine al peggio, morire di sete, morire di sonno, morire di fame, morire di maggio…”
Dalla fine degli anni 70′ Giorgio Canali inizia a frequentare la scena musicale romagnola, dal punk delle prime esperienze con Potemkin alla ricerca sonora e alle sperimentazioni elettro/elettroniche con Roberto Zoli e Politrio nel panorama in fermento della musica anarco/indipendente di quegli anni, impara ad avere a che fare con il lato tecnico della cosa. È infatti come tecnico del suono che arriva a collaborare con Litfiba verso la seconda metà degli anni ottanta. L’incontro con Gianni Maroccolo, bassista del gruppo fiorentino, segna l’inizio di una collaborazione che dura negli anni, dalle produzioni di Beau Geste, Timoria, CCCP, alla partecipazione come musicista ad EPICA ETICA ETNICA e PATHOS, ultimo album del gruppo emiliano e punto di partenza di tutti i successivi progetti assieme a Ferretti, Zamboni, Magnelli, Di Marco e lo stesso Maroccolo, ovvero CSI, PGR e POST CSI.
Nel 1998 esce il suo primo album “CHE FINE HA FATTO LAZLOTOZ” per SONICA, etichetta del Consorzio Produttori Indipendenti, una raccolta di canzoni inedite, metà in italiano e metà in francese, che vede la partecipazione di quasi tutti i suoi illustri amici italiani e d’oltralpe.
Nel 2002 è la volta del secondo album “ROSSOFUOCO”. Il titolo dell’album diventerà dal lavoro successivo il nome della band.
Una nota a parte merita l’attività di Giorgio Canali produttore. Le sue mani sono in alcuni dei migliori lavori di Verdena, Le luci della centrale elettrica, Bugo, Marlene Kuntz, Tre allegri ragazzi morti, The Zen Circus e altri.