Esordio dai toni indie e retrò dalle venature punk per quanto la raffinata dolcezza di una melodia pop al femminile non si faccia desiderare troppo, anzi. Giuseppina Prejanò, in arte Giusiprè, sforna un breve manifesto alla quotidianità con questo lavoro dal titolo “Canzoni indigeste”, dove al romanticismo di brani come “Ci pensa il vento” contrappongo d’istinto il gusto di un certo peso glam che sento dentro “Caos contemporaneo” per poi planare nella resilienza – anch’essa frenetica e irriverente – di “Sisifo. C’è della filosofia e della denuncia, esiste la morbidezza del tempo e quei particolari main stream che fanno di questo esordio “punk d’autore” italiano una nuova via di fuga, con stile e intelligenza, dal grigiore di ogni giorno, di cui siamo noi i primi responsabili, forse!
Torna il bel pop anzi il punk-pop di un’Italia che ricordiamo in vetta all’ispirazione e alla contaminazione. Si torna indietro di qualche generazione con GiusiPre o sbaglio?
Decisamente indietro con una chiara ispirazione a ciò che implicitamente o esplicitamente ha trovato posto nel mio bagaglio musicale. Al centro del progetto trovi l’idea di costruire canzoni, non sempre semplicissime nei testi, caratterizzate da ritmi decisi e sonorità rivisitate e sempre attuali.
Naturalmente questa è la spiegazione che mi sono data, non escludo però che dietro questa scelta vi sia anche un principio di senilità.
Ma soprattutto… posso chiederti il perché di questo flashback?
Ci sono suoni che nella musica contemporanea un po’ mi mancano, e che con Daniele Giuli e Nicola D’Amati abbiamo cercato di rendere più presenti e invadenti possibile in tutto il progetto. La ricerca di riferimenti specifici poi ci ha portati ad elaborare per ogni brano un’atmosfera musicale precisa, e in particolare, le chitarre sono state il mio pallino sin dall’inizio: non a caso sono anche ciò che tiene insieme e accomuna tutti i brani dell’EP, a prescindere dai generi diversi.
Del futuro cosa pensi? Cosa ti vedi addosso?
Sono un’ottimista per natura e auspico con fiducia la fine di questo periodo, abbastanza difficile per tutti e tutte in ogni settore. Spesso dai momenti di difficoltà, se si sfruttano bene le occasioni, emergono grandi cambiamenti che incidono in maniera positiva nella vita sociale. Di certo vedo e sento un grande impegno, e un importante coinvolgimento personale per contribuire in maniera attiva a tutto questo: l’idea di uscire con un EP proprio in un momento del genere è in qualche modo il mio primo contributo a non mollare, a non abbandonare, e a non mettere da parte l’arte e la cultura in generale.
Un Ep di esordio in un tempo digitale del tutto e dell’iper subito. Una via di mezzo tra album e singolo, non trovi?
La scelta dell’EP mi è piaciuta sin dall’inizio e permette, a mio avviso, di conoscerti meglio: nel caso di questo lavoro, ad esempio, ho potuto presentare diverse facce della mia scrittura, passando dall’ironia alla malinconia, ecc. Sarà poi cura di chi ascolta scegliere quale di queste preferisce. La scelta dell’Ep inoltre è mossa anche dal fatto che questi brani sono il frutto di un lavoro di scrittura e riscrittura che risale ormai al 2018 e che avevo l’impellente bisogno di fare uscire, soprattutto per potermi dedicare a cose nuove, allo studio e alla sperimentazione.
Del tempo dettato dal mercato musicale, a dire il vero, non me ne curo molto, semplicemente perché so che questo progetto ha i suoi tempi, che non contemplano la fretta, ma che anzi necessitano di pazienza e cura. E poi voglio principalmente avere il modo di godermi questo viaggio, senza essere risucchiata da dinamiche ansiogene.
E poi chiudiamo parlando di questo video di lancio: casalingo, anche questo ricco di citazioni retrò… non è così?
Le citazioni retrò in questo caso le devo a Fabio Garreffa, il regista, che non appena ha sentito “anni ’80” è letteralmente volato. Io di mio ho messo ben poco, devo ammetterlo, anche perché i protagonisti assoluti sono le persone che hanno partecipato con entusiasmo al contest e che non smetterò mai di ringraziare per questo, insieme naturalmente alla produzione GRANFARO.