– di Ilaria Pantusa.
Ci sono dettagli sciocchi e vani, che fanno pensare ad una leggerezza frivola e inconsistente, e ci sono quei dettagli che si definiscono come tali, che emanano sì leggerezza, ma che ingannano e si divertono nel farlo. Sembra quasi di vederli ridacchiare gli Shalalalas, mentre decidono di intitolare il loro ultimo EP Silly vain details, fresco fresco di pubblicazione, uscito per Bassa fedeltà lo scorso 24 settembre.
Forti della produzione di Fabio Grande e dell’apprezzamento di Luca Ribuoli, regista della fiction Rai L’allieva, che anche per la terza stagione appena iniziata ha voluto le loro canzoni, gli Shalalalas tornano con cinque brani eleganti e raffinati, caratterizzati da una punta di dolceamaro che non guasta e non annoia mai.
In Silly vain details si sceglie la strada di un pop di qualità con ambizioni internazionali, non solo per la lingua d’elezione del duo romano, l’inglese, ma anche per le sonorità ancora legate più al dream pop e al folk che a quelle dell’indie-pop italiano degli ultimi anni. Nell’EP prevalgono le ballate romantiche e sognanti, ma c’è spazio anche per l’introspezione, che comunque assume i toni leggeri e freschi tipici dei lavori precedenti degli Shalalalas, a riconferma di un’identità forte che sa maturare attraverso le voci di Sara e Alex, sa rinnovarsi nell’uso degli strumenti e sa crescere e accogliere complessità negli arrangiamenti, come dimostrato da Sometimes e da Night.
Con quest’ultimo EP, che segue Boom (Bassa fedeltà), album del 2018, gli Shalalalas si impongono ancora una volta all’attenzione di un pubblico vasto ed eterogeneo, che comprende quello di una serie di successo come L’allieva, che loro ripagano con musica di qualità e ben suonata, che aspetta con ansia, forse in tempo di pandemia ancor di più, la prova del live.