Venerdì 27 settembre siamo partiti da Roma alla volta di Faenza. Noi che siamo una neonata realtà di Roma e provincia, verso il gigantesco colosso del MEI, con il coraggio delle idee, con l’entusiasmo di chi sa di poter cogliere una grande occasione di crescita, ma soprattutto con tanta voglia di fare. E non potrebbe essere altrimenti dal momento che arrivi in albergo e ti ritrovi alla reception a lasciare i propri documenti insieme alla Banda Bardò. È come trovare un gigantesco “welcome” con tanto di insegna luminescente.
Come definire il MEI? Di modi ce ne sono effettivamente molti: una convention, una fiera, un meeting. Col senno di poi, ci verrebbe da dire più “una città”. Una città dentro la città. Dentro Faenza, per la precisione. Qui ogni anno confluiscono addetti ai lavori di ogni tipo: etichette, giornalisti, radio, uffici stampa, musicisti, scrittori. Promuovono la propria attività, partecipano a conferenze, visitano i banchetti espositivi, si conoscono e si scambiano sinergie, contatti, collaborazioni. Ma oltre a ciò vengono anche per imparare, assistendo ai seminari sul mondo del lavoro musicale oppure usufruendo delle audizioni a disposizione dei musicisti emergenti, che hanno la possibilità di far ascoltare il proprio album a degli esperti del settore. Numerosi palchi (tra cui quello enorme nella piazza centrale) fanno sì che la musica risuoni in ogni angolo del paese. Mercatini colorano i vicoli. E ovunque ti giri puoi riconoscere volti noti del panorama musicale nostrano.
La conferenza inaugurale tenuta da Giordano Sangiorgi, ideatore e portavoce indiscusso della manifestazione, ha dato il via alla girandola di eventi che senza sosta ha allietato i visitatori della kermesse faentina. E così, dopo essere intervenuti anche noi nella conferenza ed aver presentato ufficialmente il progetto di ExitWell, ci siamo immersi nel flusso.
Particolarmente coinvolgenti sono risultate le esibizioni dei romani Kutso, premiati al MEI come band live, e de La Menade (entrambi artisti che hanno trovato spazio su ExitWell), oltre a quella dei già citati Banda Bardò che per l’occasione hanno festeggiato i venti anni di attività. Tra gli stand ed i bar si sono svolte presentazioni di libri a carattere musicale, tra cui “Riserva indipendente” e “On stage back stage”, opere rispettivamente di Francesco Bommartini e Luca Fassina, entrambi intervistati in loco. Di sicuro interesse è stato l’intervento di Omar Pedrini alla presentazione di “Va pensiero” di Gianni Della Cioppa, libro per il quale l’ex-Timoria ha anche curato la prefazione. Ulteriore gradito incontro è stato quello con i ragazzi di We Want Radio, nostri vicini nell’area espositiva, e con lo stand acustico di Suburbana Tv, nel quale si è esibito un altro artista di provenienza romana, IlMatteo.
Potremmo continuare all’infinito, citando ad esempio il simpatico Tao Love Bus, consistente in un pulmino Volkswagen al cui interno (sì, avete capito bene!) si esibiva una band, oppure i peluche umani che giravano per la città regalando abbracci. Chiudiamo però questo mini resoconto degli eventi segnalando quello che ha colpito di più la nostra mente, e cioè lo straordinario reading di Pasolini ad opera di Pierpaolo Capovilla (frontman de Il Teatro degli Orrori) che per un’ora circa ha sibilato e tuonato i versi del celebre poeta tragicamente scomparso, tenendo la platea inchiodata e col fiato sospeso.
Venerdì 27 settembre siamo partiti da Roma alla volta di Faenza. Noi che siamo una neonata realtà di Roma e provincia, adesso un po’ più cresciuta e consapevole.
Matteo Rotondi