Ezio Bosso è morto. La notizia arrivata questa mattina da Bologna, dove abitava, giunge come un pugno nello stomaco.
Pianista e direttore d’orchestra, nato a Torino il 13 settembre 1971, lo scorso anno aveva confessato di non riuscire più a suonare il piano come avrebbe voluto a causa di una malattia neurodegenerativa, scoperta nel 2011, che era arrivata a compromettere la mobilità delle mani, e che quindi preferiva non cimentarsi più in quella che era stata la sua vita e per cui, nel 2014 invitato al Festival di Sanremo, era diventato famoso al grande pubblico, dopo una carriera internazionale di altissimo livello da solista, direttore d’orchestra e in formazioni da camera. Nella sua ricchissima produzione, tra le altre cose, ci sono anche colonne sonore tra cui quelle di Quo Vadis, Baby? (2005) ed Io non ho paura (2003), oltre ad opere, balletti, sinfonie e composizioni di ogni genere.
Artista e uomo di grande sensibilità, con le sua musica, le sue esecuzioni appassionate e, non ultimo, le sue parole, sapeva smuovere le emozioni delle persone e questo, insieme alla sua grande qualità da musicista, lo avevano fatto amare da moltissimi.
“Chi scrive la musica, la scrive per lasciarla a qualcun altro. È un atto d’amore”