LIVE REPORT
“MACERA FEST”
24/08/2013
Quando la passione per il metal offre il buon esempio: il “Macera Fest”.
Prendi una ragazza come tante, con forse solo un po’ di magliette nere in più nell’armadio e anfibi militari ai piedi, la fissa per il metal, una valida group band sia nel sound che nel nome arci-azzeccato di “Mefitica” (LA LORO PAGINA FACEBOOK) e mettila in un contesto come quello stagnante del centro Italia: pieno di gente che si lamenta a destra e a sinistra della crisi che incalza, della fuga dei cervelli, della mancanza di un vero lavoro e di tutte quelle questioni divenute ormai un banale classico sia nelle conversazioni mediatiche quanto in quelle familiari. Poi privala dei propri sogni, dille che della musica di certo non si può campare e limita pure gli spazi adeguati per suonare con il suo gruppo e urlare in faccia agli altri e a se stessa quello che non va: ed ecco che paradossalmente il miracolo prende forma. Ecco che poi la crisi cosi negativa non è, se riesce, partendo da una semplice idea e della passione di una ragazza, a mobilitare associazioni e band metal hardcore dell’hinterland e non solo, per dare vita ad un piccolo quanto ben riuscito “Fest”. L’appuntamento era qualche sabato fa, il 24 Agosto, alla “baracca horror dei fratelli Macera”, un terreno privato, sulla sommità di una salita scoscesa, ai piedi del pian della Faggeta, punto di partenza dei monti Lepini per le escursioni che portano fino alla Semprevisa.
Location quindi ben nascosta e di non facile arrivo per chi non bazzica quei luoghi, ma proprio per questo ancor più accattivante e idonea per fare da scenario ad una kermesse metal intima e di “grand classe”: la sensazione che si aveva infatti, prendendo parte all’evento, era come quella di una serata tra amici di sempre, con l’ “Associazione Terra Madre” ai fornelli che distribuiva piatti vegani e le band che si esibivano e si susseguivano di una maniera molto naturale, l’una dopo l’altra, sotto una specie di spaziale creato dalle fronde di un grande albero, al centro del terreno.
Atmosfera dunque incredibilmente dark friendly ed inusuale per chi e’ abituato ai metal fest cittadini da centro sociale e con una programmazione sufficientemente appagante da poter soddisfare anche le orecchie più esigenti degli estimatori del genere. Sul “palco” infatti si sono esibiti, in ordine cronologico: i “7 Black Notes” (Frosinone, Hardcore), i “Social Trauma” (Paliano, Heretic-core), i “Krydome” (Death Metal – Emilia Romagna) che hanno distribuito gratis magliette e stickers della band un po’ a tutti, i “Neid” (Viterbo Crust-Grindcore), i “Cover” (Selvatic-core Marche) e infine i “Filo Spinato” (Carpineto, OI!) ed i “Mefitica” (Colleferro- Carpineto, Necro-Hc).
Una serata dal sound pesante e violento e dai death growl vorticosi e travolgenti, addolciti in parte solo dal paesaggio horror-lunare, che faceva venire voglia di rimanere lì a dormire con un sacco a pelo. E infatti per la prossima edizione, perché già si parla di un prossimo appuntamento, si vocifera di una “quattro giorni” con tanto di possibilità di campeggio, sia per le band che per il pubblico. Che dire, non ci resta che aspettare la prossima estate e intanto ringraziare Pam (la ragazza di cui si accennava di sopra) per la sua passione, la voglia di fare e il bell’esempio. Grazie Pam! Ce ne fossero di più di persone come te, la cultura musicale del nostro bel paese non avrebbe nulla da invidiare a quella estera!
Daniela Masella