– di Giacomo Daneluzzo –
Gli zagara (rigorosamente con la minuscola) sono nati nel 2017 e lo scorso 11 maggio hanno pubblicato il loro EP d’esordio, dal titolo Trovandoci la mente. Nonostante sia composto da sole cinque tracce, il lavoro della band torinese spazia notevolmente tra i generi musicali, risultando particolarmente influenzato dal progressive, dal noise rock e, soprattutto, dal rock psichedelico. Dunque è su questo tappeto sonoro misto, difficilmente catalogabile, che gli zagara scrivono della vita e del loro sguardo su di essa, dipingendola attraverso sensazioni, emozioni e veri e propri trip psichedelici. Le immagini descritte dai testi su ritmi serrati e chitarre distorte riescono nell’intento di evocare un immaginario sognante e rarefatto, come quello rappresentato dalla cover.
Il viaggio (coerentemente) inizia con Drogami, in cui l’assunzione di sostanze psicotrope è usata come simbolo di un ampliamento della percezione della realtà e del mondo, e in un susseguirsi di richiami al mondo onirico le tracce portano l’ascoltatore attraverso panorami surreali, da paesaggi naturali allucinati all’atmosfera tipicamente cyberpunk di Balla mia bimba meccanica. Un ottimo esordio per produzione e scrittura, che fa presagire degli interessanti sviluppi futuri per gli zagara.