– di Riccardo Magni –
#Album
GIO EVAN torna con il nuovo doppio album che racchiude 10 canzoni e 10 poesie: un disco fatto di versi e note che celebrano la forza rivoluzionaria della semplicità, percorrono le sfaccettature della natura umana fatta di fragilità e coraggio, cantano l’urgenza della felicità, la difesa delle emozioni, l’intensità dell’io e del noi.
L’album è stato anticipato dai brani Himalaya Cocktail e Amazzonia, arrivati in cima alla playlist Scuola Indie di Spotify (entrambi) e Indie Italia (Himalaya Cocktail), insieme a Scudo, una lettera d’amore gridata a bassa voce e registrata “sotto lacrime”.
Prima di partire per il tour, Gio Evan volerà a Miami, dove il 15 e 16 novembre sarà protagonista insieme a Carmen Consoli di HIT WEEK, il più importante Festival al mondo dedicato alla diffusione della musica e della cultura italiana oltre i confini nazionali prodotto da Music Experience Roma S.r.l Mela Inc. e realizzato con la partecipazione di FIMI, Ice Italian Trade Agency. Il 15 novembre l’artista terrà uno speciale showcase alla Florida International University dedicato alla parola, mentre il giorno successivo si esibirà insieme alla cantautrice catanese.
BLACK SNAKE MOAN lo abbiamo visto ed intervistato allo Sziget Festival, abbiamo amato i suoi nuovi singoli Lothus e Phantasmagoria, abbiamo assistito allo showcase di presentazione del nuovo album ed ora, finalmente, possiamo ascoltarlo tutti. Il disco si chiama Phantasmagoria come uno dei due singoli che lo ha anticipato ed è una festa di musica. Non una carnevalata, ne un’esplosione di gioia, intendiamoci, ma un vero e proprio piacere per le orecchie. 35 minuti scarsi di piacere in chiave psichedelica, un mantra sonoro in cui luce e ombra si incontrano in un flusso di coscienza onirico e desertico capace di cullare e di trasportare lontano, in un etereo stato di sospensione. Un disco figlio di un’incredibile urgenza creativa, o meglio di una vera e propria ossessione per la ricerca sonora: il risultato è una one-man-band dai tratti unici, nata nella terra etrusca di Tarquinia ma che sembra ispirata dalle sponde del Mississipi e dai vicoli dell’India più remota, dal blues e dallo stoner più viscerali che incontrano, sul palco come su disco, il sitar, la tampura, le chitarre a dodici corde, gli ipnotici tappeti sonori dei synth e la batteria, insieme per incrociarsi in un canto che ha del sacro.
LA SCALA SHEPARD ha pubblicato il suo nuovo album Bersagli, anticipato (non di molto) dai singoli Potesse esplodere questa città e Camera con vista. Visto che Eureka del 2016 e Di passaggio del 2015 vengono considerati EP, possiamo parlare di Bersagli come del loro primo album, anche se viene da sorridere a chiamarlo esordio. La Scala Shepard l’avevamo già ampiamente conosciuta ed apprezzata prima, tanto che questo disco, ma già dal primo singolo a dire il vero, ha sorpreso tutti in positivo per la sferzata alt-rock data dai ragazzi alla loro musica. Si fa da tempo un gran parlare delle chitarre e del loro ritorno, che in realtà per come lo si intendeva, continua a tardare. Ecco, La Scala Shepard il suo bel contributo lo ha dato, e non è detto che in futuro si possa sentire qualcosa di ancora diverso, dato che la veste minimal che abbiamo potuto apprezzare allo showcase di presentazione in quel degli studi di Radio Rock a Roma calzava comunque a pennello alle canzoni.
“Bersagli è prendere coscienza di un pericolo mai considerato; è lo smarrimento e la frenesia del panico; il senso di immobilità di fronte alle paure, far sì che perdano il controllo che hanno su di noi; è tenere le distanze, è scontrarsi.Bersagli è la distorsione delle chitarre, gli arpeggiatori e i ritmi ossessivi; la canzone d’autore italiana e il rock britannico; il glitch della digital art e la fotografia delle nostre illusioni. Bersagli è il primo mattone del nostro nuovo cantiere” hanno detto.
Vedremo, nel frattempo ci godiamo questo Bersagli ed attendiamo l’inizio del tour, previsto salvo novità per i primi del 2020.
Gli PSICOLOGI sono l’ultimo ritrovato di Bomba Dischi (l’etichetta per chi non lo sapesse, che ha fatto crescere Calcutta, Giorgio Poi, Franco126 e molti altri).
Gli Psicologi è un progetto pop-rap di Drast, un rapper e producer napoletano, e Lil Kaneki, un rapper romano, noto anche come Caravaggio. Sono nati entrambi nel 2001.
Il loro in realtà è un EP che contiene 6 tracce per un totale di poco più di 15 minuti. Si intitola 1002 in maniera speculare a 2001, l’EP precedente pubblicato a luglio sempre per Bomba, sempre di 6 tracce, sempre di circa 15 minuti. Perché non pubblicare un album direttamente? Perché sono giovani! E le dinamiche comunicative, le strategie e i messaggi hanno lo stesso target. Ma i pezzi funzionano, parlano di disagi giovanili, amori combattuti ed amarezze varie con la scenografia di Roma sullo sfondo. Piacciono, e non si prestano affatto a farsi etichettare sotto il marchio “soldi e medaglioni”. Drast e Lil Kaneki non sembrano essere quel tipo di rapper, ne di trapper, per quanto le melodie tendano in molti casi a quell’universo sonoro.