– di Linh Vu Thuy –
Il progetto Fiori di Cadillac, composto da Luigi, Valerio e Alfonso, nasce nel 2010.
Pianoforte, batteria, chitarra e suoni sintetici accompagnano i testi malinconici, che cantano d’un amore soffuso e colpiscono subito al primo impatto per il fatto d’essere un perfetto mix da forza e delicatezza.
È così che nasce “Cartoline” il loro album d’esordio, un disco di undici tracce in cui gli stili si intrecciano continuamente ed è una continua esplorazione di suoni e di parole.
Dal 2017 comincia il lavoro di stesura dell’album sotto la guida e la direzione artistica di Giulio Ragno Favero e Andrea Suriani.
E siamo arrivati al 2019 dove firmano un contratto con l’etichetta INRI e, proprio con INRI, venerdì 18 ottobre è uscito il singolo “Grigio Fucile”.
Un brano in cui melodie synth si intrecciano alla calda voce del cantante, un brano in cui si invita a togliersi i vestiti, togliere le maschere rimanendo però sempre nascosti dalla gente, restando ad osservare il mondo mentre muta.
Sin dalle prime note, la tentazione è quella di chiudere gli occhi ed entrare in questa atmosfera onirica, sfuggente, in cui spogliarsi diventa un atto di coraggio e in cui si ha anche il coraggio di rimanere da soli.
L’impressione è quella di un lavoro maturo, molto pensato, che conferisce al brano uno stile unico, un sound originale e personalissimo per cui è impossibile “catalogarlo” in un genere.
“Grigio fucile” è stato il primo singolo, e se le premesse sono queste, siamo certi che sarà un inverno davvero pieno di sorprese musicali da parte dei Fiori di Cadillac.