Ne parlano tutti, è la rivelazione dell’anno. Lei però racconta di essere una diva praticamente da sempre. Nelle sue interviste narra una lunga serie di aneddoti legati a decenni di lusso e di trasgressione. Parla di anni ruggenti durate i quali si è affermata come la regina assoluta della Milano da bere, come la grande capitana d’impresa di una nota marca italiana di salumi, come brillantissima stella del firmamento del jet-set internazionale. Bionda, biondissima, dicono che il suo sia il fascino della tedesca. È stata travolta da una lunga serie di scandali per le sue appassionate frequentazioni con i più noti nomi del mondo della politica e della finanza. Pare sia stata persino musa di Salvador Dalì e grande ispiratrice di Gianni Versace. Sempre in bilico tra le luci della ribalta e il mistero, sempre alla ricerca del brivido, tutti la cercano e tutti la vogliono, nessuno può fermarla.
È Myss Keta, la donna che conta, l’angelo dall’occhiale da sera e dal volto velato, la donna che scrive, parla (e probabilmente pensa) solo ed unicamente in CAPSLOCK. È nata e vive a Milano, e non potrebbe essere altrimenti, aggiunge lei. Performer situazionista, è una diva che fa rap ed elettronica con attitudine punk (ma in alcuni casi lei stessa sostiene di fare metal). Pesca continuamente a piene mani dall’universo pop degli ultimi decenni. Per la sua attitudine provocatrice e spettacolare viene descritta da molti come la Lady Gaga italiana. Soprattutto per la maschera e per quel gusto del travestimento che l’avvicinano molto alla teatralità e all’imperscrutabilità di miss Germanotta all’uscita di Pokerface, la sua prima hit mondiale, già icona per gli appassionati del tavolo verde. Nessuno conosce la sua vera identità, tiene rigorosamente nascosto il suo volto perché sostiene che questo sia l’unico modo per dire la Verità. Questo conferma una tendenza inaugurata già da molti artisti internazionali, che ha preso piede anche in Italia: sempre più artisti vogliono esprimersi mantenendo l’anonimato. Un altro notissimo caso, per esempio, è quello del napoletano Liberato.
Il tour che Myss Keta sta tenendo per l’Italia si sta confermando un grandissimo successo, molto spesso segnando il tutto esaurito. I suoi concerti diventano veri e propri riti collettivi. Sono ancora molte le date in programma per questo tour estivo, che tra luglio e agosto farà tappa anche nelle Marche, in Puglia, in Toscana, in Piemonte, e non solo. Come ogni grande imprenditrice lei già sta guardando oltre. Pochi giorni fa ha annunciato infatti anche le date del suo tour europeo. Dopo aver girato il Bel Paese in lungo e in largo, durante il mese d’ottobre l’angelo dall’occhiale da sera incontrerà i suoi amati ketamini a Zurigo, al leggendario Berghain di Berlino, a Barcellona, a Parigi e ad Amsterdam.
È molto singolare come un personaggio così di nicchia, provocatorio e parodistico, uno sguardo così ironico fortemente radicato in una realtà particolare come quella della Milano più posh, riesca a raggiungere un successo tale da superare persino le barriere nazionali. Eppure, tutto è possibile, specie quando c’è una squadra affiatatissima che lavora da anni dietro al progetto Myss Keta, nato praticamente per gioco in un’estate milanese troppo calda. Myss Keta è molte persone e deve molto del suo successo al Motel Forlanini, collettivo fondato nel 2013 che riunisce musicisti, videomaker, designer e artisti indirizzati ad esplorare ogni frontiera del trash e del kitsch.
Il 29 marzo è uscita per Universal Music e La Tempesta Dischi la sua ultima fatica discografica “Paprika”. Dal punto di vista musicale inoltre Myss Keta si è messa a fare sul serio, coinvolgendo nel suo ultimo album alcuni dei nomi più significativi della scena rap, trap ed elettronica italiana di oggi. Tra i brani spuntato tante collaborazioni interessanti, figurano infatti i nomi di Guè Pequeno, di Mahmood, della giovane Priestess o per persino un nome sacro della musica elettronica italiana come quello di Gabry Ponte.
Proprio nello spirito della sua dichiaratissima intenzione di voler battere il ferro finché è caldo che quest’anno Myss Keta sta dando il massimo. Da artista a tutto tondo e donna vissuta qual è ha deciso di pubblicare la sua biografia “Una donna che conta”, edita da Rizzoli. È difficile immaginare quali vie prenderà Myss Keta e quali evoluzioni seguirà il suo personaggio. È arduo prevedere le sue svolte artistiche, per non parlare delle sue svolte esistenziali. Noi attendiamo, aspettandoci di tutto.