– di Riccardo De Stefano –
Achille Lauro è il David Bowie italiano. O meglio potrebbe esserlo. Dipende tutto da lui.
Certamente, questa frase va inquadrata nel giusto contesto, nella giusta ottica. Ovviamente nessuno può essere il nuovo David Bowie, perché di Bowie ce n’è stato uno e, ahinoi, ce ne sarà uno soltanto, ed è tornato a casa sua, fra le stelle, qualche anno fa, da dove ci guarda con sorriso bonario ridendo di tutta la pessima musica che ascoltiamo oggi.
Però, l’accostamento benché sicuramente straniante e, perché no, anche provocatorio, non è casuale, non è una boutade lanciata lì per attirare le ire di qualche vecchio fan (che già mi immagino sbraitare contro lo schermo improperi contro la mia persona, additandomi di stupida provocazione sterile e di ignoranza musicale: ti prego, evita).
BOWIE NON HA INVENTATO NIENTE (MA È MEGLIO DI TE)
Perché ho citato proprio David Bowie, e non qualche altra gloria del Classic rock? Perché la verità è che Bowie non ha mai inventato niente. Per fortuna, aggiungerei, perché altrimenti saremmo stati costretti a ricordarlo solo per quel “semplice” gesto di aver inventato qualcosa, quando invece il genio di Bowie si è plasmato su un’infinità di approcci stilistici diversi, di forme di scrittura, non soltanto musicali, in campi artistici completamente diversi (per dire: nella moda, nella performance art, nella recitazione), superando quindi la semplice figura del cantautore o del musicista, creando una nuova figura di artista a 360° capace di impattare tutti gli aspetti del sociale e del culturale della sua epoca. In piena esplosione di cultura Camp e di ribaltamento della sessualità, quando il Glam incomincia a uscire fuori, David Bowie diventa Ziggy Stardust e ne diventa la voce più rilevante. Quando però il Glam collassa su se stesso, David Bowie cambia tutto e si trasforma nel sottile Duca bianco, distante anni luce dall’approccio degli anni precedenti. Se in precedenza era stato il capellone hippie con la chitarra acustica in seguito attraverserà la disco, l’elettronica e persino la trance, fino agli ultimi anni dove in Blackstar propone un jazz ancora oggi straniante. L’unica costante in tutto questo è lui, e la sua credibilità artistica, il talento del capire dove e come si stava orientando la musica e di farla propria.
ACHILLE LAURO NON HA INVENTATO NIENTE
Achille Lauro non ha inventato niente.
È arrivato “dopo”, ma è riuscito a ritagliarsi non solo il suo angolo di notorietà, ma a caratterizzare in maniera così prepotente un certo stile musicale da renderlo smaccatamente personale. Achille Lauro fa trap, ma non è un trap boy (lo dicevamo anche qui). Anche grazie al sodalizio artistico con Boss Doms, che, dai fatemelo fare, ricorda quello di Bowie con Tony Visconti, Lauro ha realizzato una propria versione italiana e dirompente della trap, che parte dai cliché del genere ma lo scarta di lato, e fagocitando tutti gli elementi più disturbanti, ma anche divertenti del genere, realizza un prodotto che non è assimilabile a quello di nessun altro, da Sfera a Ghali fino a tutti i cloni di questi ultimi. Achille Lauro fa ballare perché è l’elemento dirompente culturale di questi anni, ma sa fare molto di più. Se va Sanremo, non ci va come un trapper: ci va come Achille Lauro.
Sale sul palco vestito quasi decentemente, con accanto il fidato Boss Doms, e parte un brano rock. Sembra Vasco, canta di una sua personalissima “vita spericolata” al gusto millennial e fa una sorta di preghiera per tutti i Miti della contemporaneità bruciati troppo velocemente, ma certo non scomparsi. Quasi a volersi aggiungere come ennesimo “tra cotanto senno”. Rolls Royce è il brano meno prevedibile e scontato di Sanremo.
NO, NON È VITA È ROCK AND ROLL
“No, non è vita, è rock and roll”. Una vita lanciata al limite, dove il personaggio è più grande della musica stessa. “Voglio una vita così”, meglio bruciare che spegnersi lentamente. “Non è follia ma è solo vivere, Non sono stato me stesso mai, No non c’è niente da capire”. Rolls Royce sembra il manifesto della nuova generazione che la crisi – sociale, economica, mentale – non la vuole neanche più sentire nominare. Almeno, fino all’ultima invocazione, quasi lanciata lì, quasi senza crederci: “Dio ti prego salvaci da questi giorni, tieni da parte un posto e segnati sti nomi”. Per favore, non dimenticateci, unica vera paura del successo.
È rock, ma ha la svolta trap con l’autotune; sfacciata ma anche tragica, nel suo voler ardere nel buio più forte che mai; stonata, sciatta e menefreghista di tutto. Una dimostrazione di personalità su di un palco dove tutti cercano prima di tutto di non doversi compromettere, eppure lo fanno. Per dire: Motta fa un ottimo brano, ma è un ottimo brano sanremese in stile Motta. Lauro dal canto suo supera i cliché del festival e vuole andare oltre.
C’è da domandarsi se Achille Lauro avrà non solo il talento ma anche il coraggio di perseguire questo cambiamento, di superare la trap e proporsi come un artista capace di affrontare qualsiasi tipo di mercato, qualsiasi tipo di genere, qualsiasi tipo di moda e di approccio artistico, non inventando nulla ma trasformando tutto sotto la propria personalità e il proprio carisma.
FORSE
Oppure la mia scommessa sarà persa: Achille Lauro verrà standardizzato ed etichettato, catalogato barbaramente e mutilato sotto l’egemonia del mainstream sanremese, diventando non più un “mama’n’papa comin’ for you”, ma lo standard musicale di oggi facilmente digeribile da tutti, proseguendo a testa bassa nella sottile scia dei soldi, sperando che duri quanto più possibile.
Io però voglio sperarci, voglio crederci: sul palco del Festival di Sanremo 2019 ho visto tanto carisma e tanta voglia di far vedere che c’è altro, da sentire e da trovare in lui.
Cioè hai scomodato il Duca Bianco per cosa? Per avere forse più persone che leggessero? Mah?!?
Beh per prima cosa non ho scomodato il “Duca Bianco”, ma David Bowie (il cosiddetto “Duca Bianco” o meglio il Thin White Duke è d’altronde un personaggio che Bowie ha interpretato – e vissuto – per un breve periodo della sua vita e carriera, come saprai).
In secondo luogo, c’è scritto nell’articolo: non parlando dell’ambito prettamente musicale, l’auspicio è che un Achille Lauro possa proseguire in questa ottica di rinnovamento e continua costruzione del proprio personaggio, entrando nelle mode musicali ma non lasciandosene fagocitare, anzi, reinterpretandole e dandogli una connotazione personale. Proprio come faceva David Bowie.
paragonare achille lauro a bowie “non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport!” (cit.)
92 minuti di applausi!
Una super cazzola col fiocco… anticipi tutti sapendo già l’indignazione dei fan del Duca, di Ziggy, dell’uomo delle stelle, (chiamalo come vuoi)…
hai ottenuto sicuramente un po’ di visibilità… stile A.L. che nel suo brano nomina grandi nomi, marchi… e il gioco è fatto… ma quanto può durare??
Ma non è meglio scrivere un brano bello veramente, cantarlo bene senza stonare (la vedo dura)… fare del vero rock invece che scimmiottarlo? Questa sarebbe la rivoluzione attuale… in un mondo creato al computer, personaggi montati come lego… ecco, è arrivata l’ora di rinnovarci con qualcosa di vecchio!!!
Ma io vi faccio causa
Secondo me ci stai solo prendendo per il culo!!! …è l’ unica spiegazione per questo delirio che hai scritto!!!
Che pena, hai avuto i tuoi 18 secondi di attenzione. Qui non si tratta di scalfire un mito con un nulla.
E non si tratta nemmeno di scrivere fregnacce che tanto il web ne è pieno.
Si tratta di possedere l’insolenza di nominare “credibilità artistica” e “talento” dove c’è solo una certa malafede.
O almeno lo spero che sia malafede, perché altrimenti si tratterebbe di cupa ignoranza.
Il fatto che tu dica che David Bowie “non ha inventato nulla” lascia capire che di Bowie non sai nulla e/o non hai capito nulla. Torna sui banchi di scuola.
Io voglio sperare che almeno ti abbiano pagato per scrivere una minchiata del genere, lo spero per te. Almeno le offese che riceverai saranno giustificate dal compenso economico.
Mi sembra un paragone eccessivo e forzato. Chi sa, forse per fare in modo, a tutti i costi, che qualcuno legga il tuo, vostro, articolo.
Inoltre non vedo perché si debbano innalzare questi presunti idoli. Idoli che restano di carta e che purtroppo o per fortuna non hanno nulla di eccezionale. Sono solo maschere, dei “Manieristi” contemporanei, che tentano di imitare o avere successo con qualcosa che in fondo non è nulla di particolare. Senza ovviamente offendere questi nuovi “idoli” attuali.
Piuttosto, proiettate l’attenzione su chi merita veramente e ha qualcosa da raccontare. Qualcosa che gli parte dal cuore. Non su chi vuole solo successo senza un vero valore, che non sia solo economico.
Ottimo articolo!
Povero di contenuti,banale e basso il tuo articolo. Non ti è chiaro proprio chi c..o sia David Bowie . “Non ha inventato niente”..vabbè dai. Stai facendo una figura bruttina bruttina anche se ti prendi del tempo per rispondere a tono a tutti i commenti. Tieniti la tua ultima parola e vai a vendere souvenir su Marte,sempre che ci sia vita
Erano giorni che carcavo qualcuno che mi spiegasse come Lauro possa essere visto come un qualcosa di decente… E niente, continuerò a cercare!
Prima di arrivare ai “volti strani” Picasso ha imparato a disegnare. Qui manca tutto: il musicista, l’artista, lo scrittore. C’è solo un personaggio costruito, e costruito pure male. Tra due anni scriverà cosette per i 16enni, tra 4 un talent, tra 6 sparito.
Ho ascoltato 5 volte questo brano per essere davvero sicuro.
Il verdetto è che fa cagare anche al quinto ascolto.
Il paragone con Bowie non esiste neanche in un possibile universo parallelo.
Nonostante tutte le spiegazioni , faccio fatica veramente a capire come cavolo e’ nato questo paragone ….. Allucinante paragonare un Genio Musicale ( Bowie per non confondersi ) ad un qualunque fenomeno paramusicale del momento …..
Ma io ti defecherei in bocca.
Ma davvero stai dicendo?
“non ha inventato niente”… vero, ma vogliamo parlarne?
David Bowie puo piacer o meno, ma è stato capace di trasformare se stesso e la musica nel tempo… ha creato mondi e stati d’animo che difficilmente saranno raggiungibili, il “Duca Bianco” e stato e sarà per sempre irrangiungibile da chiunque se non da se stesso, se mai si degnasse di tornare tra noi per farci di nuovo godere con la sua voce e la sua musica.
Per cortesia lasciate che “D.B.” risposi in pace, non lo scomodate per delle minchiate simili… Grazie.
licenziatelo!!!
Impossibile, sono il capo!
Ma stiamo dando i numeri evitiamo di dare ulteriore IMMERITATA visibilità a questo ragazzino fuso e stonato.. e a chi. Con questi articoli vuol solo visualizzazioni facendo. Aprir il sito.. . Ma stanno. Distorcendo il concetto di Musica.. E purtroppo chi non approfondisce nulla delle radici della Musica penserà che davvero sto fortunato per caso sia paragonabile a Bowie.. Ma per favore
Sdraiato a terra come i Doors
Vestito bene via del Corso…..
……e niente fa già ridere (o piangere) così..
C’è una grande differenza, Achille Lauro rasenta l’analfabetismo, lo zero culturale. Non sa esprimersi: quando parla bofonchia frasi disconnesse. Non sa cantare: la performance live di lontano Lontano era tanto lontano lontano dall’essere ascoltata senza ridere.