– di Riccardo Magni –
Elephants & Castles sono una band italiana che bilancia l’indie e l’alternative rock con una sensibilità pop.
Formati nel 2016, Elephants & Castles sono Gabriel Maurelli (ex Rivolta), Alessandro Passamonti (ex Le Riserve), Raffaele Borgi e Matteo Menichelli (ex The Shiver).
Dopo aver pubblicato il loro primo EP omonimo, la band ottiene l’attenzione con diversi concerti nei locali più conosciuti di Roma. Nel 2019 sarà pubblicato il loro album di debutto intitolato “Elements”.
Nella quarta serata della seconda edizione di It’s Up 2U saliranno sul palco di Largo venue come proposta di Indieffusione, essendosi piazzati al primo posto nelle votazioni del pubblico sui canali social dell’emittente radiofonica.
Arrivate sul palco del Largo per partecipare al contest, dopo essere passati per un’altra classifica, quella di Indieffusione. Sensazioni quando avete capito di essere arrivati primi nelle votazioni?
Belle, davvero. Largo Venue è un palco speciale per noi, oltre ad essere un punto di riferimento tra i live club della scena romana, è un posto a cui siamo legati. Lì abbiamo visto dal vivo i Nothing But Thieves ed è stato pazzesco! E grazie a tutte le persone che ci hanno votato e supportato per questo contest.
Avevate già calcato un palco “impegnativo” come quello? E cosa vi aspettate?
In passato si, soprattutto con le nostre precedenti band. Tutti noi abbiamo sulle spalle qualche tour e qualche palco importante (per fortuna!), ma la sensazione è sempre bella quando ti dicono che suonerai su un bel palco come quello del Largo.
Venite tutti da altre esperienze, come vi siete ritrovati insieme?
Ci conosciamo tutti da parecchio tempo, quando ancora eravamo impegnati con diversi progetti. C’erano questi brani che Gabriel aveva nel cassetto e avevamo voglia di arrangiarli, vedere se ci fosse un potenziale. Abbiamo cominciato con un paio di brani e la cosa è andata da se.
La vostra proposta non si può certo dire modaiola. Siete vicini ad un certo alternative rock di stampo chiaramente internazionale e non solo per la lingua inglese, che certo ha il suo peso, ma per suoni, strumenti ed atmosfere.
Quali ascolti ed ispirazioni vi hanno portato a concretizzare la vostra esperienza in questo tipo di progetto?
Si, la nostra è una proposta fuori dai tempi che corrono nell’industria musicale di adesso, forse più qui in Italia che fuori. L’idea era quella di prendere i nostri background musicali e fare qualcosa che potesse piacerci a 360 gradi. Il nostro è un po’ un melting pot di ascolti, per questo dentro i nostri brani ci si trova un po’ di indie rock, un po’ di alternative rock e via dicendo. Melodicamente ci sono delle influenze che vengono anche dal new folk, ritmicamente c’è anche qualcosa di R&B.
Alcuni ascolti poi sono più evidenti, come i The Killers, Arctic Monkeys, Kings Of Leon o Nothing But Thieves.
Vi piacerebbe portare la vostra proposta all’estero? Ci avete pensato mai concretamente? E pensate possa essere diverso il riscontro dall’Italia?
In realtà l’idea di partenza era quella. Uno di noi viveva in UK quando abbiamo deciso di formare la band (per questo Elephants & Castles, come una famosa stazione Underground di Londra) e l’intento era quello di suonare un genere affine alla cultura britannica e provare a fare qualche concerto e spingere il progetto fuori dall’Italia. La situazione è un po’ cambiata, ma ci rendiamo conto che in Italia è parecchio diverso; la scena di tendenza è totalmente fuori contesto per quello che facciamo noi, eppure mai dire mai… Magari tra un paio di anni tornano di moda gli skinny jeans, le chitarre e i The Strokes e noi siamo già pronti!
Nel vostro disco in preascolto su Soundcloud (a proposito, previsione di uscita?) l’ultima traccia è la versione in italiano di un pezzo cantato precedentemente in inglese. Mi spiegate questa scelta? E’ sicuramente interessante ed anche spiazzante sentire l’italiano in un solo pezzo, alla fine del disco. Prevedete di scrivere altri pezzi in italiano?
Il disco in preascolto è stato un piccolo regalo che vi abbiamo fatto, è pronto da qualche mese e speriamo di farlo ascoltare il prima possibile a tutti, speriamo a voi sia piaciuto!
Stiamo solo mettendo in piedi una strategia per spingerlo nel miglior modo possibile. Non abbiamo una data certa, ma sicuramente uscirà in questo 2019.
Si, c’è un brano in italiano che forse è quello più orecchiabile. Volevamo metterci un po’ alla prova, vedere se eravamo in grado di prendere i nostri brani ed adattarli in lingua italiana. La realtà è che ci piace, di certo ne scriveremo altri e stiamo anche provando ad adattare gli altri brani che compongono il debut album in italiano, anche se ormai siamo affezionati alla versione in inglese.