Esordio futuristico, psichedelico, di quel grunge anni ’90 e forse, scavando a fondo, anche qualche rimasuglio di quel punk che ha fatto grandi le rivoluzioni. La ricetta è classica, anzi vintage: chitarra, basso e batteria. Sono i BANANA JOE e questo è il loro modo di guardare al futuro affrontandolo con un appeal rock antico (anzi vintage) e danno alle stampe questo bellissimo esordio che, sempre da loro filosofia, mette in scena il concetto estetico di “Supervintage”. Un concept acido e lisergico di rock ferroso e punk anestetizzante, la vita di provincia, un bancone di un bar, la neve, i pregiudizi e quei soliti ingranaggi di chi vive fuori dal centro industriale e commerciale. Ecco che torna il concetto di provincia, ecco che torna il suono rude (ricco di Fuzz più che di distorsione come ci dicono loro stessi) di un disco che non la manda a dire e neanche si piega alle ovvietà musicali e testuali di questa nuova scena pop digitale italiana.
Più che il mondo digitale da voi sarebbe corretto parlare di distorsione. C’è tanta distorsione in questo disco. Come mai?
Più che distorsione c’è tanto Fuzz!
Il disco è un bel mix di ricerca sonora sul filo del rasoio tra il classico e il moderno cercando di inserire tutte le sfaccettature delle personalità che ci rappresentano.
E di elettronica? Ne vogliamo parlare dato che oggi va tanto di moda?
L’elettronica è una serie di elementi sonori che in base al genere musicale è più o meno predominante. In musica vale tutto, nelle giuste proporzioni…
Impossibile non perdersi nella totale psichedelia di “Omertse”, giusto per restare in tema di elettronica. Una lacerazione di concetto in tutto questo disco di nuovo pop indie… ce la raccontate?
L’autore di “Omertse” Fabio Cuomo, in primis è un amico e una persona dal gigantesco valore artistico, una persona che ci ha saputo dire le parole giuste al momento giusto durante le fasi di produzione e di preparazione ai live.
“Supervintage” è un disco che racconta storie e anche “Omertse” ne racconta una anche senza un testo. Lasciamoci trasportare dalla musica.
E sottolineiamo il nome: “Supervintage”. Come mai questa scelta?
Per abbinare un sound moderno con richiami al passato abbiamo pensato a qualcosa che veramente rimanesse in testa alla prima lettura.
Chiudiamo contrapponendo alla ruggine di provincia della vostra musica una copertina patinata assolutamente fuori da ogni nota presente sul disco. Eclettica scelta…
A volte bisogna fare scelte “estreme” e una contrapposizione tra album e copertina è un ottimo modo per identificarsi e uscire dalla massa!