– di Giuseppe Zibella –
Sonata A Kreuzberg è l’omaggio nudo e crudo che Massimo Zamboni dedica ad uno dei quartieri centrali e, con l’erigersi del Muro, di frontiera, della Berlino degli anni ottanta.
In questo rendez-vous storico e musicale il fondatore dei CCCP Fedeli Alla Linea, con il basso tra le mani, è accompagnato dalla voce di Angela Baraldi e dal piano e le ritmiche di Cristiano Roversi, sotto l’ombra di quel muro mastodontico che divideva e circoscriveva una città. Capolavori di quei primissimi eighties sono raccolti e rielaborati in una veste scarna e asciutta, senza luccichii.
Così da un bar all’angolo della via giunge Alabama Song, arrangiata con un piano che suona come una pianola giocattolo. Da un altro locale ecco il successone Bette Davis Eyes, ridotta all’osso di un magro pianoforte e Berlin, l’inossidabile ballata di Lou Reed. Vengono poi rispolverati successi di Nico e di gruppi tedeschi come i D.A.F. reinterpretati in chiave techno punk.
Alle dieci cover si aggiungono quattro inediti, due di Roversi e altrettanti di Zamboni, con La Città Imperiale che mostra il muro che a metà divide.