Si intitola “Un salto nel buio” il nuovo disco dei Rocky Horror che avevamo ampiamente presentato dal lancio del primo singolo estratto dal titolo “Siamo noi” in cui appariva l’attrice e modella Kelly Rey, Playmate di Playboy Italia. Niente di porno e di erotico per quanto la bellezza la faceva da padrone. Parliamo invece di normalità, concetto diffuso in questo disco che cerca di scappare dalla facciata main stream della vita in cui siamo tutti (e vogliamo tutti apparire) dei super eroi. E si torna a parlare di provincia e di verità nel quotidiano esserci. Un disco di contenuto più che di apparenza in questo rock che smette di essere di nicchia ma sposa un linguaggio più pop(olare) tra arrangiamenti davvero accattivanti e linee melodiche dedicate anche ai neofiti del genere. Un mare di collaborazioni come prevede la tradizione dei RHFS. Non è musica da affrontare con il richiamo del gusto ma è un ascolto impegnativo a cui dedicare voglia di oltrepassare l’estetica superficiale per andare dritto al contenuto spesso scomodo da accettare. E il Rap di Justice non lascia scampo.
Dopo il singolo “Siamo noi”, il nuovo disco “Un salto nel buio” (Irma Records / Self Distribuzione). Justice per voi è una conferma o un’evoluzione del precedente “Sciogli il tempo”?
A livello di risultati speriamo sia una conferma, finora singolo e video stanno ottenendo ottimi risultati, grazie anche alla presenza della playmate di Playboy Kelly Rey nel clip ed alle partecipazioni di Esa (OTR / Gente Guasta) ed Ettore Carloni (Rhumornero) nel brano. Per quanto riguarda le sonorità invece, più che un’evoluzione la definirei una vera e propria rivoluzione, dovuta anche alle tante e variegate collaborazioni: Lord Madness, membri delle band di Alborosie, Brunori Sas, e poi anche componenti di Lacuna Coil, Meganoidi, Death SS, Strana Officina, Cadaveria, Opera IX, Terroni Uniti, Bisca, Fratelli di Soledad, The Hormonauts, Blastema, Chop Chop Band ecc..
Abbiamo visto che Dj Blast ormai è parte del gruppo. Non è così? Com’è avvenuto questo matrimonio?
Personalmente sono sempre stato un grande fan di Giuseppe e dei suoi Sona Sle, e quando si è presentata l’opportunità di lavorare assieme a lui l’abbiamo colta al volo. Blast è ormai un amico, ed una presenza fissa nelle nostre produzioni, oltre ad essere live member del side project Pino Scotto & Rocky Horror.
Avete abbandonato l’etichetta del Crossover. Come mai?
Negli ultimi anni i confini del Rock si sono parecchio allargati, inglobando generi come il nostro e non solo, quindi abbiamo pensato fosse inutile auto etichettarci con nomi che all’orecchio della gente suonano un po’ retrò, anche se in realtà, sotto altre nomenclature, oggigiorno stanno vivendo una nuova giovinezza. Vogliamo che il pubblico più vario possibile ci segua per quello che facciamo, e non solo perché facciamo parte di una data scena!
E per restare in tema di evoluzioni, in futuro sarete anche più Rap di adesso?
Il Rap, inteso come sound ed influenze, è stato forse l’unica costante di tutti i nostri lavori fino ad oggi, se poi un domani questo mood sarà ancora maggiore rispetto al presente ed al passato sarà solo il tempo a dircelo (risate, ndr).
Un album sociale. Possiamo dirlo?
Sì, anche se io direi soprattutto “personale”.
Prossimo videoclip?
Ci stiamo lavorando, per ora però pensiamo prima al tour, in partenza dopo la data zero di qualche tempo fa, ed al release party per l’uscita dell’LP., che questa volta, siamo orgogliosi di annunciare, si terrà nella nostra Foggia, al Groove Live Club, Sabato 22 Dicembre… sorprese in arrivo!