Due anni e mezzo dopo “Le cose cambiano” e praticamente in continuità col seguente tour, l’ex Colour Moves, Sux! ed Afterhours, torna (o meglio, resta) in pista con “Bandiere“, auto-prodotto e dato alle stampe grazie ad una trionfale campagna Musicraiser.
Le tematiche restano amare e l’introspezione si evolve. In Le cose cambiano, primo lavoro post Afterhours, la sofferenza si faceva rabbia. In “Bandiere“, Ciccarelli indaga nell’animo, nel passato, nelle relazioni, nelle aspirazioni e nelle negazioni. Così la rabbia, si fa consapevolezza.
Per la prima volta nella sua produzione discografica compaiono i synth, scelta figlia della massiccia esperienza d’uso maturata in tour, ma Ciccarelli è sempre lui, sperimenta ed esplora con l’attitudine rock mai sopita, spinta dalla solita consistenza delle chitarre distorte e dalla schiettezza dei messaggi, veicolati in un album che «inizia come finisce e finisce come l’inizio. È il viaggio perfetto, quello circolare» (grazie ad intro ed outro uguali che si allacciano).
Bandiere ammainate quindi, ma sempre tutti in piedi per il Cicca!