Diaframma: The Self Years fa il punto su quindici anni di carriera dei Diaframma, a partire dal primo album inciso per la Self Records (ossia Scenari immaginari uscito nel 1998) fino al loro ultimo album in studio, dal titolo Preso nel vortice e datato 2013.
I Diaframma, nati in quel di Firenze nel 1980, sono una creatura del cantante/poeta/chitarrista Federico Fiumani caratterizzata dalle molteplici e variegate identità: la band new wave degli album “Siberia” (forse tra i migliori dischi italiani di sempre), 3 Volte lacrime e Boxe con la voce di Miro Sassolini; il moniker del Fiumani cantante che esordisce nel 1990 con In perfetta solitudine, prodotto da Vince Tempera e pubblicato per la Ricordi; sono il rifiuto di entrare nel mercato mainstream per, invece, diventare forse il più grande gruppo indipendente italiano. Unico comune denominatore sono i testi, affini alla canzone d’autore e alla miglior poesia, di Federico Fiumani, il ”cantautore punk” che ama Tom Verlaine, i Joy Division e i Ramones come ama Battisti, Conte, Dalla e De Gregori.
Il cantautore che sa ridere di sè stesso, che esplora da entomologo la quotidianità senza mai cadere nel ridicolo, nella noia, nel banale. I brani contenuti in questo The self years sono molto probabilmente quelli che hanno avvicinato la generazione nata tra gli anni Settanta e Ottanta alla musica dei Diaframma, in un periodo molto più creativo da un punto di vista musicale e meno omologato, negli anni di pieno fermento del ”rock d’autore” italiano e di una Internet forse più utile di oggi.
È un album ideale per riascoltare (o scoprire ex-novo) “Dammi tempo” e “Le navi del porto” fino agli ormai classici “Francesca 1986“, “La mia vita con una dea“, “Vaiano” insieme al melanconico inedito “Giorni“, che verrà senz’altro acquistato senza troppi pensieri dai fan hardcore del gruppo (uniti, caso unico nel rock mondiale, addirittura in un gruppo ultras) ma assolutamente consigliato a tutti gli amanti della musica d’autore italiana, poiché Fiumani, a parer nostro, nulla ha da invidiare ai grandi nomi del passato.
Simone Spitoni