“Eastwood”, un nome che da solo racconta un mondo intero.
Ma cos’è d’altronde un nome se non un modo per imprigionare qualcuno dentro un personaggio, una situazione? Ecco cosa fa allora Igor Pitturi, cantante e attore: libera questo nome in una canzone-racconto che disegna ed abbozza dei personaggi, veri o meno, per presentare alcuni sprazzi di umanità, per vedere se possiamo trovare noi stessi nel loro volto.
Igor ci dice: “Il testo del brano nasce in treno, una signora mi si siede accanto e inizia a riversarmi addosso una serie infinita di malumori alla disperata ricerca di sollievo. Io avevo molto sonno ed ero regista e unico spettatore di diversi film. Quando la signora è scesa uno di questi ha trovato il buco della penna, si è appoggiato su un foglio a quadretti ed ha iniziato a guardarmi mentre ridevo da solo”.
Il brano, prodotto da Filippo Dr Panico è tratto dal primo EP a suo nome, “Vesto male”, uscito il 21 marzo 2016, per la Frivola Records di Matteo Fiorino e Filippo Dr Panico. Le immagini, che mostrano Igor con la chitarra in mano nei pressi di una casa di un pescatore, tracciano bene la vaga malinconia del brano, che preferisce lasciare ombre più che gettare luci su tutto.
“Mi intrigava la storia di un pescatore che si riavvicina al mare dopo un naufragio, il naufragio, che è in realtà un naufragio metaforico, è narrato in un altro brano dell’ep “Vesto Male”. Inizialmente ho pensato di associare il video a quel brano, poi parlandone con Filippo dr Panico e Matteo Fiorino, è nata l’idea di accostarlo ad Eastwood. Il video è una falla sul terreno del playback, una sorta di mix tra una backstage e un coccodrillo in cui si inserisce un personaggio, quello del pescatore, che è l’unico ad avere un’evoluzione attraverso un’azione concreta.”
Ecco dunque “Eastwood”, un nome e una canzone per tanti possibili personaggi, per tanti possibili film.
Riccardo De Stefano