Il primo disco in italiano della cantautrice, speaker e deejay nota in particolar modo per la conduzione di programmi musicali (su Rock TV, su RAI4 e RAI5), eclettico, frizzante, “in equilibrio” fra cantautorato e rock, 11 brani prodotti insieme a Fernando de Luca e Max Zanotti (Deasonika, Casablanca), il mix è stato affidato a Tancredi Barbuscia (Green River Studios) e la masterizzazione da Giovanni Versari (Muse, Battiato, Afterhours, Brunori Sas, Capossela).
Il disco sfoggia una varietà di generi e suoni che sarebbe lungo elencare, faccio giusto un accenno: uso di sintetizzatori dal sapore squisitamente elettronico, le forti distorsioni rock, ballate acustiche – “Diventare chi sei” è un brano eseguito voce e chitarra e di stampo intimistico, una dedica alla figlia.
Ovviamente potreste chiedervi “Ma che stile è ?”
Forse la risposta è nella domanda, esiste una pluralità di stili, figlia forse della poliedricità dell’artista che utilizza testi semplici, chiari e diretti.
I titoli delle tracce mi hanno incuriosito, Peccato, Cuore demonio, Sacro e profano, Santa pace, un accennato richiamo al misticismo, che però si trasforma in pura riflessione quotidiana con le altre tracce intitolate, Diventare chi sei, In controluce, Insieme e soli, Passi fermi, Il mio vento, Taste.
Partendo da questa divisione credo che il disco sia un buon esempio della versatilità di Alteria, un’artista che esprime le sue emozioni senza recinti, spesso però chiudere un concetto con una linea definita aiuta a far arrivare prima il messaggio. Forse due dischi separati avrebbero suscitato maggiore chiarezza, aspetto con curiosità di ascoltare il disco dal vivo.
Vincenzo Gentile