Grazie per il tempo concessomi per questa intervista, so che ultimamente siete molto impegnati. Vi ho nel cuore soprattutto per aver suonato accompagnandomi mentre declamavo i miei versi su una nota emittente radiofonica. Ma partiamo dall’inizio: come nasce l’idea del nome VZ69? Qual è il significato? Ma soprattutto che cos’è per voi VZ69?
(Francesco Carlucci. batterista) Come prima cosa siamo noi orgogliosi di aver suonato per te in radio! Venendo alla domanda, il nome prende origine da un piccolo vicolo a Tivoli, “Vicolo Zappi” trasformato da “ignoti” in Vicolo F. Zappa. Per il 69 lasciamo libera l’interpretazione.
Parliamo dei componenti del vostro gruppo e della vostra formazione musicale. Quali erano i vostri influssi prima della nascita dei VZ69 e quali ora, raggiunta una maturità ed una identità musicale.
Per quanto riguarda me, Daniele Santolamazza, Roberto Conti, Fabrizio Bianchi, conoscendoci fin da bambini, tutto quello che abbiamo come bagaglio musicale ce lo portiamo dietro da diversi anni. Dallo shock trasmessoci nei primi anni ’80 dai CCCp, alla musica classica che Fabrizio studiava, fino alle prime cassette ereditate “dai più grandi” di Frank Zappa, i vinili degli ELP , King Krimson, Yes. Con l’ingresso poi di Virginio Cola (Mr. Ciro), si è arricchito il bagaglio con la scoperta degli ottoni e dei loro derivati. Fabio Moreschini ha completato l’opera con le sue influenze più moderne e “pulite”. L’identità musicale è delineata da tutti questi fattori anche se il tempo ci porterà a qualche cosa di diverso, di nuovo. lLa musica è infinita ed è bello farsi investire ogni volta da sentimenti, esperienze, modi di pensare diversi.
Quanto è pesata, artisticamente parlando, la scelta della nostra lingua per la vostra musica? È avvenuta per abbracciare l’idea dell’origine e della nostra nazionalità?
La scelta di cantare in italiano deriva dal potersi esprimere nella propria lingua nel miglior modo. Nei testi raccontiamo di quello che accade ogni giorno in Italia, anche ironicamente o metaforicamente, e l’unico modo per arrivare diretti è quello di utilizzare la nostra lingua.
Che consiglio dareste ai giovanissimi che vorrebbero intraprendere la vostra strada?Consigli non mi sento di poterne dare, posso solo dire che la Musica è ciò che guida gli animi. Rende possibile qualsiasi cosa, se la ami e la segui anche a modo tuo. Vedo gente che passa le ore a studiare il proprio strumento ma poi non riesce a gestirlo per esternare veramente ciò che vorrebbe. Allora forse invece di voler trasmettere qualcosa per rimanere è un voler esibirsi per poi scomparire.
Una parola sul vostro ultimo lavoro e i sogni (e progetti!) dei VZ69 per il futuro!
Il nostro EP Un viaggio nel tempo è uscito ad aprile del 2011 e racchiude tutto quello di cui abbiamo parlato in questa intervista: esperienze da cui fuoriescono voglia di rivoluzione e amore per il proprio paese. Per il futuro stiamo progettando anche qualche collaborazione. Essendo in sei la nostra sala prove ribolle di idee e proposte. Stiamo registrando il nuovo disco nel nostro studio, a breve sapremo dire di più. La storia continua e i Vz sono presenti. Ti ringrazio da parte di tutti i Vz69.
Grazie a voi per la disponibilità ragazzi!
Agnese Monaco
ExitWell Magazine n° 1 (marzo/aprile 2013)