Si intitola “Il tempo non D(Esiste)” il nuovo disco de La Differenza che dopo un Sanremo sfavillante di 12 anni fa sono appena rimasti in sordina…appena però…perché loro sono sempre sul filo del grande pubblico. Una storia che si ripete quelle di band che hanno tantissimo seguito ma che in qualche modo i grandi media non valorizzano più di tanto (perché???). E quando penso a La Differenza direi mi viene in mente l’immagine e il suono dei Rio (con le dovute differenze s’intenda e tanto per fare un esempio). Il bel canto di Fabio Falcone e compagni, l’elettronica prodotta di Jakka e tutto il resto fa “la differenza” e questo disco poi ha qualcosa di davvero intrigante da dire: reinterpretano vecchi successi della nostra canzone italiana (i meno scontati direi io), insieme a grandi duetti con i legittimi proprietari e poi un inedito…uno soltanto. Ecco la ricetta con cui tornano in pista i nostri abruzzesi. E a parte la traccia originale “Molecolare”, troviamo dentro anche la voce in carne e ossa di Bennato, Ruggeri, Britti, Alberto Fortis, Finardi, Omar Pedrini, Tony Cicco e spero anche di non mancarne qualcuno. Un disco di cover? Diciamo che le cose non stanno proprio così…anzi…
Un nuovo disco che omaggia la vostra personale finestra sulla musica italiana. Ci sembra che comunque, a parte “(Le) Louvre”, abbiate molto pescato nel pop tradizionale…ci sembra. Come mai questa direzione?
“Il tempo non (D)esiste” è un affresco realizzato con alcuni dei brani meno noti di grandi Artisti della musica italiana. Perle incagliate nella sabbia. B-Side. Brani finiti nel dimenticatoio. Mai rimasticati dai talent. Volevamo dimostrare e credo ci siamo riusciti, che canzoni minori di più di una decade di anni fa (a parte qualche eccezione) possono reggere il passo alle centinai di canzoni che vengono prodotte oggi, tutte un po’ uguali tra di loro. Avevamo semplicemente voglia di incidere un gran bel disco.
E a questo punto la domanda nasce spontanea: come mai “(Le) Louvre” e non magari un bel sempreverde dei Decibel visti anche le nuove cronache? Peraltro, i secondi Decibel direi che sono molto in linea con la vostra letteratura musicale…sbaglio?
“(Le) Louvre” è un brano di un’artista chiamata Diana Est per la quale Enrico Ruggeri negli anni 80 scrisse il testo. Un testo meraviglioso, attualissimo, contemporaneo, avanti. E lui che è un grandissimo, si è messo a disposizione e l’ha cantata con noi. Non si è trattato di scegliere le più belle canzoni in assoluto bensì le canzoni in assoluto migliori per la visione della musica de La Differenza. “(Le) Louvre” piano e archi in chiusura di album è un modo meraviglioso per concludere un disco, un disco come ” Il tempo non (D) esiste”.
Nel pop d’autore (perché è così che mi piace chiamarlo) trovo molto strano che poi passino così “tanti anni” tra un disco e l’altro. E forse 6 anni sono tanti…come mai?
2 anni ce li siamo presi per realizzare “Il tempo non (D)esiste”, volevamo fare un disco alla vecchia. Quella che è diventata quasi la norma di pubblicare un disco all’anno ci sta stretta, perché così non riesci a fare buona musica. Altri 2 anni ci sono voluti per metabolizzare il precedente disco. Ne restano 2 dei 6 che hai citato. Sono successe così tante cose nelle nostre vite in quei 2 anni …. e poi avevamo anche bisogna di un periodo di pausa. Siamo perfettamente nei tempi, del resto … il tempo non (D) esiste.
Se l’appetito vien mangiando allora il vostro bellissimo progetto mette assai fame. Aprendo i giochi con “Tira a campare” di e con Edoardo Bennato, perché non seguire questo leitmotiv anche per tutti gli altri brani? Non so come a dire: vediamo nel passato come parlavano i grandi artisti di una situazione ancora attuale…l’ho sparata grossa?
Ogni brano che compone l’album è un colpo di pistola custodito nel nostro caricatore. Ogni canzone un’emozione. Per scegliere i 10 brani abbiamo ascoltato chili di vinili anni 70 e 80, poi centinaia di CD dei 90 ed infine ci siamo smarriti per i mari dello streaming, che oggi ti permette di arrivare ovunque. Alla ricerca dei brani perfetti abbiamo preferito la ricerca dei brani migliori per noi. Si tratta di furti leciti. E’ come se quelle canzoni fossero li ad aspettarci. Sono loro che hanno scelto noi e non il contrario. Ed ora sono nostre.
“Molecolare”: perché un solo inedito? Forse sarebbe stato meglio come bonus track?
Perché il numero uno è bellissimo. Perchè “Molecolare” è stata scritta da Davide Di Maggio, giovane ma abilissima penna della discografia italiana e dal nostro cantante Fabio Falcone. Perché è una super Hit ! Perché ci sono scelte che non si spiegano, si fanno e basta. Questo è un disco bellissimo perché per quanto ci sforziamo di spiegarlo, sfugge alle identificazioni, alla catalogazoni, fugge il tempo, l’arte, la modernità e la mondanità. E’ camaleontico. E’ un’anomalia del sistema, nei forzati meccanismi del tempo. Un’opera d’arte è bella senza tempo. Il tempo non (D)esiste.