Sicuramente la provocazione è sfacciata e ben messa su da Alexander Frizzera ovver Libellule sin dal titolo “Nuovo ordine”. E poi diamo occhio al video che troviamo in rete… tra l’altro è un brano che non c’è nel disco. Il futurismo (o meglio retro-futurismo) direbbe qualcuno, il digitale di nuova generazione, forse anche tanti rimandi ben ancorati a cose comuni dell’indie pop di oggi. C’è di tutto un po’… di sicuro c’è l’urgenza che per lui sa prendere forme di libertà al netto delle maschere quotidiane.
Inevitabile chiedersi quanto il “gioco” abbia preso un posto importante per la scrittura e l’arrangiamento del disco?
Il gioco è fondamentale sempre per la creatività, è per quello che i bambini sono creativi, la giochevolezza non presuppone uno scopo o un arrivo, ma piuttosto uno stato di sperimentazione, di flusso di coscienza, di gioia. Quindi direi che sì il gioco ha preso una grande parte nel disco!
Ha senso chiederselo anche per quel che riguarda la scelta di alcuni suoni? Sembrano antichi videogame alle volte…
Mi piace l’idea di retrofuturismo, quindi ho attinto da molto moderne e altre molto retro…
Per te cos’è il nuovo ordine? E quanto c’è di biografico dentro?
È sia biografico che una cosa che si sente a livello globale… credo che sentiamo tutti che qualcosa sta cambiando, ma cosa esattamente?
È un forte rimando al Nazismo quello che fai con il video della title track… o sbaglio?
Più fascismo direi, anche perchè è ambientato all’Eur di Roma, ma volendo di più leggerla anche in quella chiave!
Che poi è un brano che non troviamo nel disco, vero? Perché?
Il distacco è puramente per comodità nella pubblicazione, se faccio il vinile sarà tutto assieme