– di Naomi Roccamo –
Ho intervistato Laila Al Habash, cantautrice della provincia romana con sangue palestinese. Il suo volto di recente ha illuminato Times Square, essendo per il mese di luglio ambassador italiana di #SpotifyEQUAL ed è reduce da un EP prodotto da Niccolò Contessa e Stabber, Moquette, e un singolo che profuma di mare e crema solare, “Ponza”.
L’occasione per farlo è stata una delle migliori, ovvero l’Apolide Festival, evento outdoor di diciotto anni situato nelle Valli del Canavese, fra Torino e Ivrea. Lì, fra un giro in mongolfiera e uno in bici, si potrà dal 23 al 25 luglio anche assistere alla tanto desiderata musica live di cui stavamo facendo a meno, a malincuore, da un po’, con ben più di cinquanta artisti diversi presenti.
La giornata del 23 luglio oltre a Laila Al Habash, è stata l’occasione giusta per andare a sentire live Tutti Fenomeni, Marco Castello, Carma MC, Nu Genea (sì, si tratta degli ex Nu Guinea, politicamente corretti in Nu Genea) e Studio Murena.
“Ponza”, il tuo ultimo singolo, è una canzone che rimanda a un’estate forse un po’ guastata da troppe consapevolezze e domande. Nel videoclip si vede che ti diverti e muovi in un posto familiare, a un certo punto parte anche “My Love Song” di Noyz Narcos. Immagino si tratti di qualcosa di molto autobiografico
Sì, diciamo che il 99% di quello che scrivo è autobiografico, è il mio modo di esprimermi al meglio. Siamo andati proprio a Ponza a girare perché è lì che sono successe tutte le vicende di cui parla la canzone, ho portato i miei amici e ricreato quell’ambiente familiare che conosco molto bene. “My Love Song” non era minimamente prevista in realtà, la stavamo ascoltando mentre andavamo a cena e diciamo rappresentava il nostro mood ideale e quello della vacanza in generale. Una cosa fatta senza pensarci troppo su.
In “Soffice” di Moquette, il tuo EP, ricordiamolo, prodotto da Niccolò Contessa, dici:
Se mi vedi piangere
È che sono nata troppo soffice
Ho troppe emozioni dentro al cuore
Che vanno su e giù come un ascensore
e
Io sono a mio agio nel calore
Nella gentilezza e nell’amore
Ti è mai capitato di pensare che la tua sensibilità fosse un impiccio nelle cose più pratiche della vita, carriera e non?
Be’, sì, per forza. Io sento sempre tutto amplificato, sia il bello che il brutto, e da un lato è qualcosa di positivo, dall’altro no, perché è un lavoro che va in due direzioni: il bello è molto bello, il brutto è molto brutto. Non cerco mai di proteggermi più di tanto, vado a duecento all’ora, tanto ho la mia musica e niente può farmi veramente male. Ci posso sempre scrivere su una canzone!
Nella tua bio di Spotify c’è scritto che ti piacciono gli aperitivi e la schiettezza, mi ci ritrovo molto anche io devo dire. Dalle donne viene ingiustamente preteso una sorta di compromesso etico (e ridicolo) secondo il quale se sei frivola e mondana non puoi essere così profonda e trasparente. Tu credi di vivere liberamente aldilà delle aspettative della società?
Quello che dici è vero, ci rifletto solo adesso. Certe volte ho avuto l’impressione di dare un’idea di me molto sciocca, di non essere capita, ma poi penso che non mi importa più di tanto, perché l’importante è essere internamente coerenti, sentirsi completi da soli senza preoccuparsi troppo di come ti percepiscono gli altri. Non lo puoi gestire, e farai lo stesso con gli altri. Faccio come mi va.
E del rapporto con le tue sorelle che mi dici? Ti ispiri anche alle loro vicende facendo musica?
Le mie sorelle sono più grandi di me e non abbiamo passato molto tempo insieme dentro casa, ma avere delle sorelle maggiori è bello ed è bello vedere come il rapporto muta nel tempo. Mi stanno molto accanto e mi proteggono, quindi inevitabilmente sono fonte d’ispirazione.
Devo chiedertelo: come è essere una delle poche artiste donne emergenti del panorama musicale italiano con un certo seguito?
No dai, non siamo poche, siamo tantissime secondo me! *mi rendo conto dopo che questa domanda è più soggettiva di quel che sembrava, ndr*. Secondo me in giro ci sono artiste molto valide. Io sono onorata per la attenzioni che ricevo, ma credo che ci sia bisogno che più ragazze si mettano in gioco, che ci sia meno paura dei pregiudizi e che si osi di più affinchè il panorama musicale diventi più equo. Dobbiamo imparare che, proprio come gli uomini non lo fanno, nemmeno noi dobbiamo chiedere permesso per entrare dentro alle cose e dobbiamo crederci di più.
Anche le curiosità sul tuo rapporto con Contessa credo siano lecite. Com’è nato tutto?
Tutto è nato perché mi ha cercata lui. Essendo una persona molto selettiva, che investe solo nei progetti in cui crede davvero, per me è stato un vero privilegio. Ho lavorato con lui dall’estate del 2020 a tutto il 2021 ed è stato stimolante e incredibile. Oltre ad avere mille competenze musicali e produttive è umanamente piacevole.
Cosa ti aspetti dalla serata di domani? Si tratta della tua prima volta a questo festival.
Sì, è la prima volta e sono molto contenta perché la line-up mi piace da morire, gli altri artisti li ascolto e stimo, condivido il palco con loro con piacere. Spero che la gente si diverta e soprattutto che i concerti non si fermino più!
APOLIDE FESTIVAL 2021 – PROGRAMMA:
SABATO 24 LUGLIO
MAIN STAGE
FABIO FABIO aka Marco Foresta Ivreatronic
MARGHERITA VICARIO
TROPEA
GENERIC ANIMAL
GINEVRA
PARADE78
IGNIFERI in The Alchemy of Inner Fire
DJ STEFANO PRIMO AMORE
PARADE78 in Play
T-VERNICE
MIKE ROLLING in Non è colpa mia
CIRCO PACCO in 100% Paccottiglia
MARCO MOU
PARADE78 in Play
MADAME PISTACHE in Grand Cabaret
ZYP
GAMBO
BUSKERCASE
LE COSE IMPORTANTI
CHERIAC RE
GIANLUCA FOLÌ presenta Ostinato Sguardo (Illustratore Italiano Editore)
ROSSANA DE PACE
SELLI
DOMENICA 25 LUGLIO
MAIN STAGE
BRUNO BELISSIMO
FULMINACCI
THE WINSTONS
WHITEMARY
NERVI
PARADE78
IGNIFERI in The Alchemy of Inner Fire
ANDREA PASSENGER
PARADE78 in Play
INDIANIZER
AVA ANGAR in Il Salotto di Ava
CIÈOCIFÀ in Tre Piccioni con una Favola
STELLA MARASCIULO
PARADE78 in Play
CIRCO PACCO in 100% Paccottiglia
MANIAXX
GAMBO
BUSKERCASE
DUOPOTRIO
FRANCAMENTE
ENRICO PETRILLI dialoga con COSMO di Notti Tossiche, il suo ultimo saggio su clubbing e piaceri elettronici.
IRENE BUSELLI
CANTA FINO A DIECI