Vogliamo parlare di un disco che ci sembra doveroso segnalare con attenzione. Riportiamo alla mente radici ataviche di quel cantautorato in perenne ricerca del lato spirituale come del suono, evanescente, acido… in altre parole psichedelico. Accenna a tutto questo Luca Amoroso, giovanissimo della scena, romano di nascita, pavese d’adozione. La produzione di “Mondo Perdona”, questo il titolo del disco, sembra davvero provenire da quel tempo, sembra un lo-fi ma è a tutti gli effetti il miracoloso raccolto di una immersione solpsistica tra emancipazione e celebrazione di se. Tanti i silenzi da custodire… come quello che serve per l’ascolto, che sia utile a scavalcare l’immediato pregiudizio del prodotto amatoriale.
Quanto passato c’è dentro questo disco? Che rapporto hai con il passato prog anni ’70?
Dentro questo Album ho messo tanto del mio passato, la ricerca dentro ai dolori e le gioie hanno evocato una certa ambientazione che ho seguito meticolosamente nella costruzione dell’opera. Sia nei testi, che negli accordi. Ho un rapporto molto forte con il progressive rock anni 70. Già da piccolo ho iniziato a sentire i Genesis, grazie a mia madre, e i King Crimson. L’ascolto di queste due band hanno anche formato nella mia testa la capacità e la voglia di esplorare tempi musicali molto peculiari, invece del solito 4/4. Per esempio i 5/4 o i 7/4.
Ci rivedo tantissimo i suoni di Claudio Rocchi tanto per citarne uno… non so cosa ne pensi…
Non lo so, ognuno tende sempre al paragone in generale, ma siamo tutte entità diverse con cervelli diversi.
E dal tempo di oggi come si approda ad un passato così lontano?
Il mondo purtroppo è ingiusto e malato, gli esseri umani si muovono solo in cerca di condizioni di vantaggio economico, ma vedo anche molti dei miei coetanei che non sanno cosa fare della propria vita e passare molto tempo a giocare con i videogiochi e al telefono, senza nemmeno pensare ad una direzione. Anche io gioco ogni tanto ai videogiochi e uso il telefono, ma qui parlo di un problema più esteso che probabilmente incomincia con la pressione scolastica e l’incompetenza dei professori a stare accanto agli alunni e stimolarli, invece che terrorizzarli con i voti. Da questo punto il passato lo vedo come un punto di sicurezza, per alcuni anni soltanto però, prima che crescendo si aprono gli occhi su un mondo che non è più colorato così come nell’infanzia.
Tecnicamente hai anche cercato queste sonorità o sono frutto di una produzione lo-fi come tante?
Ovviamente ho cercato queste sonorità. Nulla è un caso. Quando faccio un album mi prendo tantissimo tempo perché c’è uno studio da parte mia molto profondo sia dal punto di vista delle sonorità specifiche dell’opera, sia uno studio sui tempi, gli accordi e gli strumenti, sia l’ordine delle canzoni (che ho studiato per 5 mesi), sia la copertina e il filo conduttore tra ogni canzone in base al messaggio. Questo processo di creazione dell’opera implica anche che io mi recluda in un posto senza distrazioni dall’inizio alla fine di tutto il processo che darà alla luce l’opera completa. Evito anche di sentire canzoni di altre persone.
Così ho fatto per 10 mesi, tempo totale di registrazioni di Mondo Perdona.
Un video ufficiale? Ero curioso di vedere come avresti inteso il suono e la forma canzone dentro un video…
Bella domanda. Allora, diciamo che mi rifiuto di fare un video musicale come fanno quasi tutti dove c’è una ragazza che balla o una storia d’amore raccontata da attori. I miei video musicali per essere realizzati devono avere dentro una forma di immagine/suono unica e diversa, così come il modo di creare il montaggio finale del Videoclip. Ci sto pensando.