Disco che troviamo non solo in CD ma anche dentro una tiratura in MC. Siamo dentro quel gusto alternative di ricerca e sospensione, dentro un indie americano che tanto richiama dischi epici alla mente. Questo è “No Shake, No Feels”, questo è l’esordio di Starving Pets, il progetto solista di Andrea Sassano che già nei suoi Farmer Sea aveva diretto il suono e la scrittura dentro scenari simili. Siamo nel tempo delle attese e forse anche nel tempo delle ricostruzioni…
Ho come l’impressione che sempre più spesso i dischi trovino una direzione internazionale davvero marcata. Ad Andrea Sassano cosa spinge oltre i confini nazionali?
Sicuramente spinge la voglia di confrontarsi con un pubblico diverso, forse più attento. La direzione internazionale, nei suoni come nella scelta del cantato in inglese è un po’ un manifesto universale che punta alla comprensione maggiore possibile.
E nello specifico, dove ti dirigi? C’è una geografia da ricondurre al suono di questo disco?
Questa è una bella domanda. La direzione non la so proprio, mentre come geografia rappresentativa del disco ti potrei dire Canada. Se pensi che tra i miei ascolti ci sono sia i Broken Social Scene, che Neil Young e i Godspeed You Black Emperor, direi che è un paese piuttosto rappresentativo della mia musica.
È un lavoro che troviamo anche in MC… questa scelta invece? Sembra assurdo che ancora esistano supporti per le cassette… eppure sta tornando alla grande vero?
Si, confermo che il supporto in cassetta sta tornando. Complice anche l’aumento dei costi del vinile e dei suoi tempi di produzione. La cassetta è pur sempre un oggetto fisico che ha diverse possibilità di personalizzazione grafica. E con le piattaforme digitali non c’è bisogno di avere per forza una piastra per leggerle.
Parlando di suono, la produzione di Manuel Volpe ospita soltanto Francesco Alloa come musicista esterno. Perché questa scelta?
Molto semplicemente, perché non sono capace di suonare la batteria e quindi ho preferito lasciare la parte ritmica in mano a Frank. Tutto il resto l’ho suonato io sempre in costante confronto e collaborazione con Manuel e Frank stesso.
E per il resto del suono invece? Dal vivo come farai?
Ci stiamo lavorando da fine 2022. Pensavamo di poterlo portare in giro solo in due ma è impossibile, anche usando loopstation e campioni. Quindi saremo in tre:io, Frank e Edo, che suona la chitarra nei Fuh. In questa occasione ci supporterà al basso e al synth e modulari.
Ho previsto anche un set solitario dove invece userò due loop station e vari pedali per creare i miei paesaggi sonori.