– di Assunta Urbano –
Matteo Sica ha solo ventuno anni, ma sa bene come farsi strada nel panorama musicale italiano. Si avvicina in tenera età alla musica, suona chitarra e pianoforte e studia canto. Inizia a scrivere canzoni a quindici anni e nel febbraio 2016 è uno dei finalisti del Zootropolis Music Star (contest canoro della Disney).
Il brano Fino A Tre fa letteralmente il giro della Penisola. A partire dal Red Carpet del Festival di Sanremo nel 2017 fino ad arrivare, nello stesso anno, al programma di Fiorello “Edicola Fiore” come Bollino Rosso. Uno dei più importanti traguardi raggiunti da Matteo Sica finora è, senz’altro, la vittoria di “Deejay On Stage” per Radio Deejay nel 2018.
Il 2020 parte carico di novità. Prima fra tutte, la partecipazione al format romano “It’s Up 2U”, sabato 1 febbraio. Abbiamo intervistato l’artista per parlare delle sue canzoni e di progetti futuri.
A soli ventuno anni, hai già racimolato svariate esperienze nel tuo bagaglio personale. Suoni chitarra e pianoforte e studi canto. Da dove nasce la tua passione per la musica e per quale motivo hai deciso di trasformarla in un lavoro?
Ho sempre avuto una particolare attrazione per il mondo della musica. La passione per quest’arte, infatti, si è iniziata a delineare quando ero molto piccolo. Mi sono sempre messo in disparte per osservare i miei coetanei, gli adulti e le situazioni circostanti, per trasformare quello che vivevo in un mio pianeta di testi e musiche. Sto cercando di fare in modo che questa passione diventi un lavoro, perché credo che fare musica sia la cosa che mi riesca meglio, e perché fa parte del mio essere, sarebbe difficile andare avanti senza.
Proprio parlando di esperienze, hai presentato come Bollino Rosso di “Edicola Fiore” il brano Fino A Tre e più recentemente (l’11 dicembre scorso) a “VivaRaiPlay” la canzone Traffico. Come hai vissuto queste due esperienze?
Nel 2017 ho presentato il mio primo singolo Fino a Tre come Bollino Rosso all’Edicola Fiore su Sky. E’ stata, senza ombra di dubbio, la mia prima esperienza televisiva importante. L’adrenalina era tanta ed era molta anche l’agitazione, il tutto era in diretta nazionale, ma alla fine è andata bene. Nel dicembre 2019, Fiorello mi ha richiamato per presentare Traffico all’interno del suo nuovo programma, “VivaRaiPlay”, sulla piattaforma online, e ne sono stato davvero super felice e grato. In entrambe le occasioni ho avuto l’onore di conoscere grandi professionisti, come Fiorello stesso, e artisti, come Fiorella Mannoia, Tiziano Ferro e Michele Bravi.
Il pezzo Traffico vede la collaborazione con Matteo Costanzo. Ti chiedo, innanzitutto, di parlarci di questo connubio. In aggiunta, c’è qualche artista con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
Da quando ho ascoltato per caso i lavori di Matteo mi sono imposto di contattarlo a tutti i costi per cominciare una collaborazione artistica. E così sono andate le cose, ha arrangiato Traffico, Sabato Sera ed ora stanno per cominciare i lavori per ultimare il mio primo EP. Sicuramente sono molti gli artisti con cui mi piacerebbe collaborare in futuro. Nel panorama italiano mi piacerebbe collaborare con Dardust, Psicologi e Fasma. Sognando l’impossibile, a livello internazionale con Shawn Mendes, Post Malone o Lewis Capaldi.
Traffico è una canzone estiva con una carica molto positiva, ma come è Matteo Sica nel bel mezzo del traffico romano?
Devo dire che la solitudine in generale mi infastidisce. Ed è un po’ anche il tema principale della canzone: la ricerca di qualcuno con il quale condividere il proprio tempo. Sono dell’idea che, quando sei in compagnia, il traffico di Roma non lo senti, anche per ore in coda. Al contrario, se affrontato da soli, può sembrare un’eternità.
Il 20 dicembre scorso hai presentato la nuovissima Sabato Sera, che preannuncia l’uscita dell’EP in primavera. Un caso singolare, dato che probabilmente il sabato sera è il momento in cui cerchiamo di lasciare a casa la malinconia tra un locale e l’altro. Raccontaci di questo testo e della scelta di questo giorno in particolare.
Il sabato sera è quel giorno X in cui sogniamo la persona dei nostri desideri, ma ci accorgiamo che la storia desiderata non è quella reale. Il sabato sera è il giorno dell’attesa, dell’aspettativa, ma anche della delusione. La canzone rappresenta la storia di tutte le storie d’amore. Noi ragazzi aspettiamo il Sabato per poter uscire e stare con i nostri amici fino a notte inoltrata, ma sabato è anche il giorno in cui le storie clandestine non hanno sfogo.
Sabato 1 febbraio salirai sul palco di “It’s Up 2U” a Largo Venue. Quali sono le tue aspettative per questa serata? E quali sono, invece, i tuoi progetti per questa annata 2020?
Da quest’esperienza mi aspetto una bella carica di adrenalina! Ho avuto l’opportunità di calcare palchi importanti con migliaia di persone che mi ascoltavano, ma qui a Roma ho sempre suonato in situazioni abbastanza contenute. Ecco, mi manca quel brivido che ti dà un pubblico di centinaia di persone con le quali condividere musica e contenuti. Progetti per il 2020? Beh, sto per partire per qualche giorno di promozione a Sanremo durante il Festival. Poi, a fine febbraio, ritorneremo a registrare con Matteo Costanzo gli altri brani dell’EP e stiamo programmando delle tappe per quest’estate, dove spero di rincontrarvi tutti.